Vincono con gol fantasma, si dimette l’allenatore del Castellana

Davide Cassano, crediti: Castellana
Si continua a parlare dell’episodio verificato durante Noicattaro-Castellana. Il presidente del Castellana, Giuseppe Pellegrino, ha chiesto scusa a nome della società per quanto accaduto e chiesto anche di rigiocare la partita.
Intanto, come riportato dai colleghi di Antenna Sud, sono arrivate le dimissioni del giovane allenatore biancazzurro Davide Cassano, 25 anni, che ha dato la sua versione dei fatti.
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“Mi sono rivolto alla dirigenza chiedendo delucidazioni e vicepresidente e ds mi hanno dato due versioni contrastanti. Da lì la decisione di non far pareggiare gli avversari. La società – ha raccontato – non ci ha tutelato: penso sia giusto ritirare la squadra dal campionato”.
Di seguito il comunicato completo con le sue dichiarazioni:
“L’8 gennaio si è tenuta la partita Noicattaro-Castellana, la mia prima partita ufficiale da allenatore di una squadra di calcio. Al 18′ minuto del primo tempo, è stato convalidato all’ASD Castellana un goal non valido, ma che, in un primo momento, né a me, né ai miei giocatori, né tantomeno alla dirigenza presente sul campo e fuori, sembrava fosse irregolare, come testimoniato dalle nostre esultanze. Dopo qualche minuto di parapiglia e confusione generale, il mio capitano, dopo essersi confrontato con i vari compagni presenti nel rettangolo di gioco e avendo capito che la palla non fosse entrata, si è rivolto a me chiedendomi cosa dovesse fare, alla luce della rete chiaramente mai realizzata. Senza esitazione, gli ho detto che, dopo aver fatto placare le acque, fosse giusto far segnare il Noicattaro; dopo qualche altro minuto, lo stesso giocatore è venuto a chiedermi una conferma definitiva. Rivolgendomi alla dirigenza della squadra, con il solo scopo di capire come dovessi muovermi, data la mia inesperienza e le circostanze concitate, ho ricevuto dal direttore sportivo e dal vicepresidente due risposte contrastanti sulla scelta di fair play concordata prima da me e dai miei ragazzi. Per questo motivo, ho dovuto dire, al mio capitano di cambiare la decisione e di continuare regolarmente la partita – scrive Cassano.
A fine gara, a mente molto più lucida e soprattutto dopo aver visto con i nostri occhi il video del ‘non goal’, la reazione istintiva da parte di tutti noi è stata quella di chiedere chiaramente alla nostra società di iniziare l’iter per far rigiocare la partita, interfacciandosi con gli enti competenti, e di emettere un comunicato che ribadisse questa scelta. Nella serata di domenica, è stato emesso un comunicato da parte della società ASD Castellana che, a mio parere, è stato decisamente poco consono e deprecabile, sicuramente non scritto in malafede, ma inopportunamente venivano attribuite ai miei ragazzi e a me tutte le colpe del caso, con un inutile ‘scarica barile‘.
Nei giorni seguenti la gara, sono stati pubblicati altri comunicati e interviste, tutti accomunati dal voler salvare la faccia alla dirigenza e alla società. Sarò chiarissimo: io e i miei ragazzi non ci siamo sentiti minimamente tutelati dalla società! Lasciati in pasto ad avvoltoi e leoni da tastiera, i miei calciatori hanno preferito non rimanere in silenzio e dire la loro su tutto l’accaduto, emanando a loro volta un comunicato. Al di là di tutte queste dinamiche, io intendo assumermi la mia responsabilità per aver avuto quell’attimo di titubanza nel chiedere ai miei ‘superiori’ cosa dovessi fare in quell’assurdo momento e per aver cambiato la decisione presa inizialmente. Non vuole essere una giustificazione, ma trovarsi a soli 25 anni a vivere con i grandi la prima panchina della carriera, in una situazione così surreale, non è semplice. So benissimo di dover essere il collante tra gruppo squadra e società e che questa decisione sarebbe dovuta essere scontata, ma non ho avuto il coraggio di impormi, come non lo hanno avuto i miei giocatori o anche la stessa società. So altrettanto bene che il Fair Play è alla base di qualsiasi sport ed è una delle prime cose che ti insegnano quando lavori in una scuola calcio e che insegni a tua volta ai bambini, esattamente come ho fatto io negli ultimi anni nei vari stage da me affrontati. La soluzione migliore, e anche la più drastica, data la mancanza di tutela avuta nei miei confronti e nei miei ragazzi, secondo me è quella di ritirare la squadra dal campionato. Siamo consapevoli di aver sbagliato tutti quanti in egual misura, perché nessuno di noi ha avuto il coraggio di fare un passo in più dell’altro; ognuno di noi deve essere pronto ad assumersi la stessa fetta di colpa. Sicuramente, anche un gesto drastico come quello di ritirare la squadra dal campionato, non ci toglierà mai una macchia indelebile che porteremo per tutta la vita, ma vuole essere un modo per far capire a chi massacra e critica che sono e siamo consci del nostro errore e lo eravamo anche sul campo da gioco. Non abbiamo avuto semplicemente il coraggio e la freddezza in quel momento di prendere una decisione ovvia, ma io in primis per dare un segnale a tutti quanti devo farmi da parte.
Alla società Noicattaro, la vera parte lesa in tutta questa situazione, vorrei porgere le mie più sentite scuse. Vi chiedo non di perdonare o comprendere il nostro errore, ma semplicemente accettare il fatto che ognuno di noi ha capito di aver sbagliato e compreso il comportamento errato messo in atto domenica.
Alla società ASD Castellana e a tutti i dirigenti che compongono l’organigramma societario, dico solo che qualcuno tanti anni fa disse ‘Non giocare per il nome che porti dietro la maglia, ma per quello che porti avanti‘, io e i giocatori lo abbiamo sempre fatto, anteponendo l’orgoglio di far parte di questa società ai traguardi personali. Abbiamo
cercato di metterci la faccia quando c’è stato bisogno e dato sempre il meglio anche quando si perdeva. Ciò che è successo domenica poteva essere sicuramente gestito da me e dalla mia squadra in maniera diversa, ma anche da parte vostra. Ci ha fatto male essere stati descritti come ‘ragazzini’ o ‘inesperti’; se fossimo stati tali, non vi avremmo chiesto la
sera stessa di cercare di riparare a quello che avevamo fatto. La cosa che a me fa più rabbia (e penso di parlare anche a nome dei miei ragazzi) è che, come ogni domenica su qualsiasi campo abbiamo lottato per il nome che c’è davanti la maglia, ma siamo stati lasciati in balia delle onde, nel tentativo maldestro di salvare la storia e l’onore della società senza pensare a chi ha sempre lottato per questi colori. Devo molto a questa società e al mio paese, ma mi aspettavo un pizzico di tutela in più soprattutto per un compaesano che voleva emergere e iniziare un progetto dal proprio paese, ma in cambio ha ricevuto solo insulti.
Alla luce di tutto questo, non mi sento più in dovere di dover lottare per questa società e per questi colori e, in maniera contingente, rassegno le mie dimissioni immediate, peraltro già annunciate la sera stessa della partita, come da foto allegata. Auguro il meglio ai miei ragazzi e spero che possano trovare la voglia e gli ‘stimoli’ giusti per continuare questo campionato, se così non fosse sanno benissimo cosa fare. Prima di chiudere vorrei chiarire un’ultima cosa: al termine della partita di domenica, non ho mai provocato la tribuna avversaria con un gesto di sfida, ma ho semplicemente salutato mia madre presente sugli spalti e chiesto come stesse, dato che per novanta minuti è stata costretta a sentire frasi ingiuriose e insulti nei suoi confronti.
Vorrei chiudere dicendo a tutti quelli che mi hanno attaccato, sui social o anche in tv, che hanno il diritto di criticare il Davide Cassano allenatore per il mancato gesto di fair play. Nel momento in cui queste critiche sfociano in insulti pesanti, contro la mia famiglia o i miei parenti defunti, non posso tollerarlo! Sono un ragazzo di 25 anni resosi conto troppo tardi con tutta la squadra di un errore evidente e chiedo ancora scusa. Di sicuro non si può tornare indietro, però ho cercato di fare silenziosamente qualsiasi cosa pur di cercare di riparare al danno creato al Noicattaro Calcio a cui ribadisco le mie scuse.
Davide Cassano”.
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Immagine in evidenza: Davide Cassano – crediti foto: Castellana