venerdì, 29 Marzo, 2024

Lettera di una tifosa preoccupata: “Presidente, richiami Gallo”

La lettera aperta di una tifosa al presidente Canonico: “Richiami Gallo”

La lettera aperta di una tifosa, Annalisa Barbaro, che ha deciso di affidare i propri sentimenti calcistici al web.

“Tra le tracce che solitamente assegno ai miei ragazzi c’è quella di scrivere una Lettera a qualcuno. Ho provato a mettermi nei loro panni e a chiedermi a chi potrei indirizzarla ora, se tale richiesta fosse fatta a me. E così, in questo uggioso pomeriggio di marzo, mi faccio coraggio e, animata da quell’ardore rossonero che da sempre mi accompagna, immagino che in questo momento potrei inviare una modesta missiva solo ad una persona, non una qualunque ovviamente, bensì una che ha nelle mani le sorti di quella che è la mia grande passione: il presidente del Foggia Calcio 1920” – comincia così la sua lettera.

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Canonico
Immagine in evidenza: Nicola Canonico – crediti: foto di Mario Marino (RIPRODUZIONE RISERVATA)

“Presidente, sono preoccupata”

“Provo, dunque, a prendere carta e penna virtuali e a farmi portavoce di quello che, credo, sia un sentimento comune a tutti.
Ed ecco che il pensiero detta. Caro Presidente Nicola Canonico (una lettera che si rispetti inizia sempre cosi), improvvisamente mi è venuta voglia di scriverLe una lettera per sapere innanzitutto come sta. No, perché penso che, dopo una sconfitta cocente come quella patita domenica, Lei per primo debba star male così come stiamo noi tifosi del Foggia. Una sconfitta cocente, meritata, che dovrebbe fare riflettere. E, appunto, se tale sconfitta ha prodotto in Lei delle riflessioni. Mi spiego meglio. Abbiamo iniziato questo anno, sotto la Sua Presidenza, con una Sua scelta, un allenatore “di categoria” che, privo di quel mordace indispensabile a far bene, non è riuscito ad imprimere nessun input ai ragazzi, alla squadra, alla Città. Una Città che vive di pallone, di rossonero. Questo Lei avrebbe dovuto capirlo. Forse.”
– continua.

“Dopo che tutto questo non è avvenuto, la Fortuna, o il Caso, probabilmente un Destino benevolo ha portato qui un Uomo che si è mostrato capace e competente. Un Mister silenzioso, dai tanti fatti e dalle poche parole, che senza proclami ha trasformato una massa informe e demotivata in qualcosa di bello calcisticamente ed umanamente. Ha creato un gruppo, una vera squadra di calcio, ridando sostanza ad una compagine senza forma, disordinata e disorientata. Compiendo un vero e proprio miracolo: con degli atleti praticamente non scelti da lui, e’ riuscito a riportare la squadra ai piani alti, mentre prima giaceva in penultima posizione. Con eleganza e semplicità, ha saputo conquistare il cuore di una tifoseria che sa ricambiare l’ affetto e riconosce quando tale sentimento è sincero e disinteressato” – dice ancora.

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Gallo
Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Juve Stabia (Serie C – girone C 22/23) – crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE RISERVATA)

“E Foggia, si sa, è una piazza calda, sanguigna, ardente di passione: una sintonia di intenti belli a vedersi. Poi è successo qualcosa. Lei sa cosa, noi possiamo solo intuirlo. E questo Uomo ha dato le dimissioni. Attenzione: DIMISSIONI. Perché avrebbe potuto rimanere, farsi esonerare e riscuotere quanto dovuto fino a fine contratto. Si chiama dignità. Peccato sia stato tacciato di altro, di essere fuggito o scappato in modo pusillanime.
Quando invece, a mio parere, c’ è stato solo un allontanamento, sofferto e patito, da parte di Chi non riusciva più a lavorare con la dovuta serenità. Da qui l’altra Sua scelta, Un allenatore preso dagli studi televisivi di categoria. Ora io non ho nulla contro questo altro allenatore il quale subentra a giochi iniziati e potrebbe avere tutti gli alibi. Sta di fatto che non riesce non solo a metterci del suo ma neanche a proporre una soluzione di continuita” col recente passato, senza alterare quell’ equilibrio così faticosamente e proficuamente raggiunto.Intanto, pero’, il sogno si allontana e fa molto male
” – dice ancora.

Ci vorrebbe poco: Lei chiama l’ex allenatore, quello dimissionario, si parla come si fa tra uomini e perché no, lo fa ritornare al suo posto, quel posto che si è guadagnato in pochi mesi di lavoro serio, sudore, tenacia..
Che ne dice se provassimo a riprendere quel sogno? Quel sogno che noi tifosi meriteremmo di vivere appieno, già solo per quel sentimento d’ amore che ci anima. Un sogno, quindi.
Che sarebbe bello per tutti noi ed anche per Lei. Chiedo troppo? Se si, mi scusi per la richiesta. Concludo questa mia Lettera con la formula di rito e La saluto cordialmente.
E le ricordo che Lei ha in mano la passione nostra. Che è tanta. Distinti saluti. Una tifosa preoccupata”
– conclude.

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