sabato, 12 Ottobre, 2024

Le scelte di Cudini che non convincono: l’analisi

Il Corriere dello Sport analizza il match Casertana-Foggia spiegando quali sono le scelte di Cudini che "appaiono discutibili"

Il Corriere dello Sport, nell’edizione odierna, analizza le scelte del tecnico Cudini contro la Casertana, in un articolo a cura di Walter Carbone. Vengono analizzati tutti i reparti, nome per nome. Vediamo di seguito l’analisi.

Schenetti, Peralta e Tonin

Il nervosismo di Schenetti e Peralta, di cui avevamo parlato nei giorni scorsi, “subentrati entrambi nella ripresa, ma visibilmente energici nei contrasti (l’argentino pure ammonito), è la spia del malessere che attraversa in questa fase il Foggia. Una squadra senza gioco, priva di spirito d’iniziativa se non fosse per alcune giocate personali (Tonin-Schenetti per la rete del 2-1 che non ha cambiato, però, le sorti del match del Pinto) e comunque sempre insufficiente sottoporta e tutto quanto di peggio è riuscita la formazione di Cudini ad accatastare nelle ultime otto gare dopo l’ultima felice uscita contro il Brindisi ormai il 14 ottobre”, si legge sul quotidiano.

Frigerio

Insomma, la difficoltà vissuta adesso da Cudini e dai suoi è alquanto evidente; quella squadra, quella con cui tutto era iniziato nel migliore dei modi, non c’è più “ma anziché provare a cercarla, a costo di dover cedere qualcosa rispetto alle convinzioni tattiche, il suo allenatore si continua a smarrire in soluzioni fantasiose oltre a dimostrare di non aver ancora trovato il bandolo della matassa”, scrive ancora il quotidiano che spiega come “alcune scelte di formazione adottate a Caserta appaiono discutibili: come quella di impiegare Frigerio, un incontrista puro, sulla trequarti a ridosso delle punte regalandolo così per un tempo all’avversario”.

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Schenetti Casertana-Foggia
Immagine in evidenza: uno scatto di Casertana-Foggia (Serie C – girone C 2023/24) – crediti: foto di Federico Antonellis/Calcio Foggia 1920

Le scelte di Cudini a Caserta lasciano qualche dubbio

Marino

Il quotidiano poi continua la sua analisi sul ritorno in campo di Marino che “probabilmente avrebbe avuto bisogno di un ritorno più graduale dopo essere stato fuori un mese per infortunio, a cui invece Cudini ha affidato senza esitazioni (par di capire) le chiavi di un centrocampo che non è riuscito a innescare un’azione degna di nota nella prima frazione”, si legge.

Embalo

Fuori contesto pure Embalo, irriconoscibile rispetto alle prime uscite (tre gol in due partite alla Turris e al Sorrento in Coppa), velleitario negli interventi e sistematicamente impalpabile nei contrasti con i difensori. D’accordo, scelta forse obbligata quella dell’attaccante guineano, mancando Tounkara (squalificato, ma i due si equivalgono) e con Beretta ormai desaparecido. Ma se Cudini sugli attaccanti che gli sono stati messi a disposizione ha ragione da vendere, allora non si spiega l’accantonamento di Peralta, mentre appare più comprensibile l’esclusione iniziale contro la Casertana di Schenetti (reduce da un infortunio) sebbene non vi sia comunque una linea univoca nelle valutazioni tenuto conto del già citato impiego di Marino dal primo minuto”, si legge.

Insomma, le conclusioni del collega Carbone sono di un Foggia in confusione, danneggiato dai troppi infortuni e da un mercato, avallato dall’allenatore, che suscitava più di qualche dubbio a inizio di stagione. Una pianificazione tecnica che sta mostrando la corda già da un po’ e che potrebbe essere rivista a gennaio (secondo gli auspici dei tifosi). Intanto la società si è chiusa nel silenzio: niente dichiarazioni alla stampa fino a nuovo ordine, il tutto con l’obiettivo di provare anche a ritrovare un briciolo di serenità”.

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