Non il solito volume sulla squadra di calcio, ma un libro che omaggia la grande storia del calcio partenopeo, ed in particolare tutti quei protagonisti che hanno contribuito a rendere glorioso il Napoli, in 250 pagine di passione e approndimento sul dietro le quinte del club campano e dei suoi personaggi: Salustro, Mertens, Vinicio, Sivori, Juliano, Ferrara, Hamsik, Cavani e naturalmente lui, Diego Armando Maradona.
Tra i nostri libri consigliati entra così ‘Le Leggende del Napoli‘ (Diarkos, 2021 – 16,15€ su Amazon), frutto del lavoro di Angelo Rossi, giornalista professionista dal 1988, che ha firmato articoli per Napoli notte, il Giornale di Napoli, Roma, Repubblica, Il Domani, Tuttosport, Il Mattino, il Giornale. Abbiamo fatto alcune domande all’autore per conoscere i dettagli di questo interessante progetto editoriale.
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Angelo, Lei è sicuramente uno tra i maggiori conoscitori del Napoli e della sua storia: avrà certamente gioito ad inizio campionato per i partenopei e la sfilza di successi. Ora però i partenopei sono al secondo posto, dietro l’Inter. Secondo lei possono ancora espugnare il trono e aggiudicarsi, finalmente, un meritato scudetto?
“In teoria tutto può accadere, in pratica la vedo un pò difficile per due motivi: 1) ci sono squadre obiettivamente più forti, almeno a livello di rosa, l’Inter su tutte. 2) La grande lacuna del Napoli è il carattere, o carisma, o ancora mentalità vincente: per questa ragione il Napoli non ha quella continuità che occorre per resistere in vetta dall’inizio alla fine”.
Spaletti è senza dubbio l’allenatore che sta facendo meglio negli ultimi anni, secondo lei qual è la sua ‘ricetta’?
“Ha saputo adattare la propria idea di gioco alle caratteristiche tecniche dei calciatori. E soprattutto sta inculcando in ciascuno il concetto di appartenenza della maglia“.
“Se dovesse inserire un calciatore dell’attuale rosa nel suo libro, quale sceglierebbe? (escludendo Insigne già presente ma prossimo a lasciare la squadra per il Canada)
“Credo Zielinski, soprattutto se dovesse allungare la sua presenza in azzurro. Nonostante sembri un tipo abbastanza freddo, è molto legato al territorio”.
Escludendo Maradona invece qual è stato secondo lei uno dei più grandi presente nel suo libro?
“Ce ne sono tanti. Mi viene da dire Ascarelli, il fondatore della società, il primo a intuire che Napoli e il Napoli sono una sola cosa. Come calciatore, Totonno Juliano, il più napoletano di tutti, oltre che grandissimo in campo”.