Sono all’incirca una quindicina i miliardari russi che, in un modo o nell’altro, stanno facendo affari grazie all’immenso business della Coppa del Mondo. Alcuni di loro hanno ricevuto contratti statali o investimenti per fornire i sistemi di ticketing e garantire la disponibilità di rete internet negli stadi. Una manciata di loro poi (6 secondo il colosso Forbes) controllano le aziende incaricate di ricostruire o riparare strutture, o trasportare infrastrutture, con un budget stimato di circa 7 miliardi di dollari. Secondo alcune stime sono 1,2 milioni i tifosi di calcio che si sposteranno nelle 11 città ospitanti per FIFA World Cup 2018, proprio nello stesso periodo varie organizzazioni non governative parlando della peggiore crisi dei diritti umani in Russia dall’era sovietica, causate dalle repressioni comminate dal Cremlino sui difensori dei diritti umani, sui lavoratori-migranti e sulla comunità LGBTQ.

In vista dell’evento sportivo più coinvolgente di sempre queste vecchie volpi russe si sono mosse per tempo, incrementando il loro già consolidato traffico d’affari: aeroporti, servizio di ticketing, appalti edili per ricostruire o ristrutturare stadi. Non sappiamo a quanto ammontino le loro entrate dal momento che le FIFA World Cup è ancora in corso; quel che sappiamo invece è quanto hanno investito e in quali settori. Parliamo di business-man con una valida carriera alle spalle e naturalmente, se hanno investito vari milioni (qualcuno anche oltre il mezzo miliardo) del proprio patrimonio, si sarann fatti due conti in tasca con la certezza di recuperare – per lo meno – l’importo investito con degli interessi aggiuntivi. Certezza confermata dal grande flusso di tifosi. Chi sono questi signori? Alcuni sono amici di Putin, altri hanno avuto a che fare con Donald Trump. Scopriamoli insieme!

Putin, Russia 2018
Putin, Russia 2018, crediti: FIFA

Viktor Vekselberg, il “barone dell’alluminio”

Legato Michael Cohen, avvocato di Donald Trump. Forbes ne ha stimato un patrimonio netto di 13,6 miliardi di dollari; Vekselberg, che aveva legami con una società di investimento la quale avrebbe pagato mezzo milione di dollari a una LLC di proprietà dell’avvocato di Donald Trump, Michael Cohen, è stato sanzionato all’inizio di quest’anno per il suo presunto ruolo nel promuovere l’agenda sovversiva della Russia all’estero: la società di Vekselber, la Airports of Regions, ha speso 560 milioni di dollari per rinnovare gli aeroporti in quattro città ospitanti della Coppa del Mondo, rispettivamente Ekaterinburg, Nizhny Novgorod, Rostov-on-Don e Samara.

Arkady Rotenberg, compagno di judo di Putin

Con un patrimonio netto: $ 2,6 miliardi. Rotenberg gestisce l’appaltatore Mostotrest, che possiede una filiale che ha ricevuto oltre 4 miliardi di dollari di contratti statali per un’autostrada di 425 miglia che collega San Pietroburgo e Mosca la quale, tuttavia, non sarà finita in tempo per l’evento. La sua azienda ha ricevuto inoltre un miliardo di dollari per rinnovare tre aeroporti.

Mikhail Fridman, German Khan, Alexei Kuzmichev, Pyotr Aven

Legati al “Dossier Trump”, con un patrimonio netto rispettivo di 13,6 miliardi, 8,8 miliardi, 6,8 miliardi e 4,7 miliardi di dollari. Fridman, Khan e Kuzmichev erano ex compagni di college e, nel lontano 1989, fondarono Alfa Group, gruppo diversificato che controlla Alfa-Bank, la più grande banca non statale in Russia. Aven invece è entrato nel gruppo più tardi, precisamente nel 1994 nel ruolo di presidente di Alfa-Bank. Alfa-Bank conta la bellezza di 745 uffici e filiali in tutta Europa, ed è lo sponsor dell’evento incaricato di supportare la FIFA su tutte le vendite di biglietti in cambio di cartelloni pubblicitari durante le partite.

Trump e Putin
Donald Trump e Vladimir Putin, crediti: Sputnik/Mikhail Klimentyev/Kremlin via REUTERS

Protagonisti della vicenda “Dossier Trump”, a fine 2017 Fridman, Khan e Aven hanno denunciato Fusion GPS, nota società di ricerca dell’opposizione con sede a Washington DC per diffamazione: il dossier infatti sostiene che i tre miliardari hanno lavorato con il Cremlino per influenzare le elezioni presidenziali del 2016. Fusion GPS, di tuta risposta, ha presentato una mozione per archiviare il caso a gennaio sostenendo che la ricerca condotta non era diffamatoria. Il caso è ancora in sospeso.

Aras Agalarov, ha conosciuto Trump in occasione di Miss Universo

Edizione tenutasi a Mosca nel novembre 2013, patrimonio netto: 1,7 miliardi di dollari. La sua azienda, Crocus Group, ha ricevuto la bellezza di 580 milioni di dollari in contratti statali per la costruzione di due stadi nelle città ospitanti Kaliningrad e Rostov-on-Don. Il figlio di Agalarov ha dichiarato ingenuamente a Forbes che c’erano piani per costruire una Trump Tower in Russia prima delle elezioni presidenziali del 2016. L’organizzazione Trump però nega il tutto.

Gennady Timchenko, azionista sanzionato dagli Stati Uniti

Sanzionato nel 2014, patrimonio netto: 16,6 miliardi di dollari. Gennady è l’azionista di maggioranza della società di ingegneria e costruzioni Stroytransgaz, che ha ricevuto 530 milioni di dollari di contratti statali per costruire stadi da 45.000 posti in due città che ospitano le partite: Volgograd, nel sud della Russia e Nizhny Novgorod, sette ore a est di Mosca. Venne sanzionato dagli Stati Uniti nel 2014, al culmine della crisi di annessione della Crimea, per via dei legami con il presidente Vladimir Putin.

Leman Usmanov, “boss” delle comunicazioni

Controlla una delle più grandi compagnie telefoniche della Russia, patrimonio netto: 13 miliardi di dollari. Quest’uomo ha costruito la propria fortuna producendo borse di plastica nell’ex Unione Sovietica, è un azionista principale di USM Holdings, società che controlla il fornitore di servizi di telecomunicazione MegaFon. La compagnia di telecomunicazioni ha ricevuto 680 milioni di dollari in contratti statali per fornire infrastrutture di comunicazione e internet a tutti gli 11 stadi e tutti i campi di allenamento per le 32 squadre che giocheranno in Russia.

Leonid Fedun, ex militare, “signore” del petrolio

Patrimonio netto: 7,3 miliardi di dollari. Fedun è presidente dell’FC Spartak Mosca, noto come “la squadra del popolo”, uno dei club di calcio più popolari della Russia. Fedun ha speso circa 500 milioni di dollari per rinnovare lo stadio casalingo della squadra a Mosca, dove si terranno le partite della Coppa del Mondo. Possiede quasi il 10% del conglomerato energetico Lukoil, che ha aiutato a privatizzare negli anni ’90.

Dmitry Kamenschik, miliardario del settore aeroportuale

Patrimonio netto: $ 3,4 miliardi. Kamenschik possiede l’aeroporto Domodedovo di Mosca e ha investito 690 milioni di dollari in lavori di ristrutturazione in vista della Coppa del mondo. L’aeroporto avrà un sistema di servizio speciale per gli atleti e i funzionari che viaggeranno nell’aeroporto la FIFA World Cup, compreso l’imbarco separato e le aree di sosta esclusive per gli atleti.

Alexander Ponomarenko e Alexander Skorobogatko, partner nelle costruzioni

Con dei patrimoni netti:  3,3 miliardi di dollari caduno. I due hanno collaborato per la prima volta in una piccola fabbrica di profumi in Ucraina per passare poi al settore bancario e ai porti marittimi prima di vincere una gara d’appalto nel 2013 per sviluppare l’aeroporto internazionale Sheremetyevo di Mosca, struttura che nel 2017 aveva il maggior traffico passeggeri (quasi 41 milioni) di tutti gli aeroporti russi. Per far fronte all’afflusso dei tifosi in vista della Coppa del Mondo, hanno investito 680 milioni di dollari per ristrutturazioni aeroportuali, tra cui un nuovo terminal passeggeri e un garage multi-livello.

Roman Trotsenko, proprietario di 14 aeroporti

Possiede la bellezza di 14 aeroporti in Russia ma ciò nonostante ha un patrimonio netto di “appena” 1,6 miliardi. Ha fondatola  Aeon Corporation nel 2007 e gestisce la Moscow Steamship Line, diversi porti fluviali e 14 aeroporti in tutto il paese. La sua holding aeroportuale, Novoport, ha investito 190 milioni di dollari nel rinnovamento degli aeroporti di Volgograd e Kaliningrad, entrambe città ospitanti del campionato del mondo.

Dmitry Pumpyansky, controlla il conglomerato di tubi

Con un patrimonio netto pari a 1,6 miliardi. La filiale di costruzione della sua società, Sinara Group, ha speso 190 milioni di dollari per rinnovare l’Ekaterinburg Arena, uno stadio di 65 anni che ospiterà alcune partite. Pumpyansky ha iniziato come trader prima di collaborare con i miliardari Sergei Popov e Andrei Melnichenko per acquisire il conglomerato di tubi TMK nei primi anni 2000. Ha rilevato le quote degli altri due nel 2006 e tra i suoi clienti ha Gazprom, la compagnia energetica statale con le più grandi riserve di gas naturale del mondo.

Fonte: Forbes (USA)

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