Registrato terremoto in Messico dopo il goal di Lozano
Pessimo esordio per i campioni in carica: Memo dice “no” e Lozano porta il Messico alla vittoria. Sono le 11.32 locali in Messico, le 17.32 in Europa centrale e le 18.32 in Russia: a Città del Messico i sismografi impazziscono, viene registrato un terremoto artificiale: sono i tifosi! Non è uno scherzo e non c’è nessuna vittima: è successo al trentacinquesimo del primo tempo, nel minuto del gol di Hirving Lozano partita d’esordio per entrambe le squadre, tenutasi a Mosca. Un gol rivelatosi decisivo che, con grande sorpresa, porta il Messico in testa al girone del Gruppo F.
A dare la notizia è il centro sismologico messicano: “Il terremoto avvertito a Città de Messico ha avuto origine artificiale. Probabilmente per i molti salti durante il gol della Nazionale al Mondiale. Almeno due sensori a Città del Messico lo hanno rilevato alle 11.32″.
El #sismo detectado en la Ciudad de México se originó de manera artificial. Posiblemente por saltos masivos durante el Gol de la selección de #México en el mundial. Por lo menos dos sensores dentro de la Ciudad lo detectaron a las 11:32. pic.twitter.com/mACKesab3b
— IIGEA A.C. (@IIGEAac) June 17, 2018
Vuoti sulle fasce, regalati spazi al Messico
Germania che non perdeva una partita inaugurale al Mondiale dal 1982 (1-2 contro l’Algeria). Grande sofferenza al centrocampo, con Khedira e Kroos sempre presi d’infilata da Herrera e Guardado; folle idea quella di mantenere Kimmich altissimo, lasciando ampie praterie a Hirving Lozano, 22 anni, 17 gol in 29 presenze nell’ultima Eredivisie. La fascia mai coperta da Mueller, che si accentrava con Khedira e Boateng. Decisivo il destro di Lozano che ha steso Neuer con una stangata sul primo palo.
Messico più reattivo e più bravo a difendersi
Notevole la differenza di reattività per almeno un’ora e, a benzina finita, i messicani hanno alzato un muro impenetrabile. L’attacco tedesco è inefficace e sembra vecchio di una decina d’anni fa: l’agilità e la tecnica di Klopp, Tuchel, Nagelsmann sembrano ormai un lontano ricordo. Loew, sicuramente, si sarà anche pentito di aver lasciato a casa Leroy Sané, che sarebbe servito molto contro la difesa dei centroamericani.

Orgoglio messicano
Grande soddisfazione per il commissario tecnico Osorio, discriminato in patria perché nato in Colombia, cresciuto negli States e “non abbastanza “messicano“: due anni fa fu ritenuto responsabile di aver toccato il fondo perdendo contro il Cile 7 a 0 nei quarti di Coppa America. Oggi però Osorio ha battuto i campioni del mondo.