Ormai tutti ce lo stiamo chiedendo. La domanda di questi giorni è: “Quando sarà abolito il coprifuoco?“. A giudicare dalla parole del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenuto al programma ‘L’aria che tira’ su La7, non dovrebbe mancare poi molto.
“Il 16 maggio? Credo sia una data auspicabile per superare il coprifuoco, ma ovviamente non stiamo parlando di un liberi tutti. Ci siamo passati altre volte. Tutti vogliamo uscire da quell’incubo. Il tema è superare il coprifuoco per non rientrarci dopo pochi mesi. Non vale solo per l’Italia, sono ore importanti. Ora dobbiamo affrontare l’estate e permettere ai turisti vaccinati di venire nel nostro Paese“– ha dichiarato il ministro.
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Coprifuoco, pareri contrastanti dei medici
Per Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e professore di Infettivologia all’Università degli Studi di Milano, intervenuto alla trasmissione Agorà su Rai 3, “il coprifuocoserve perché uscire la sera è una delle situazioni della giornata in cui è verosimile avere un rimescolamento di popolazione e diffusione del virus. Io ho la nausea dei discorsi sul coprifuoco. Dico solo che nell’arco della giornata esistono condizioni che implicano movimento e il rimescolarsi della popolazione: l’andare al lavoro o a scuola, lo stare al lavoro o a scuola, il tornare a casa e l’uscire la sera. In tutte queste situazioni si hanno contatti e ci si mischia con gente diversa, con o senza precauzioni. Le limitazioni serali servono a questo: a disincentivare i movimenti. Se non si capisce questa cosa si andrà avanti a discutere all’infinito”.
Per MatteoBassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, sarebbe preferibile per il momento posticiparlo di un’ora, fino a toglierlo definitivamente: “il coprifuoco è stato introdotto insieme a una serie di altre misure, come la chiusura delle attività commerciali, e tutte insieme hanno prodotto un beneficio. Nel momento in cui vengono eliminate molte delle chiusure ma rimane vivo il coprifuoco, vuol dire concentrare in uno spazio temporale lo stesso numero di persone che va al bar o al ristorante e quindi finisce per essere quasi controproducente. In Italia a cena si va intorno alle 20, non come in Germania o Svizzera alle 18, quindi credo sarebbe stato ragionevole spostare il coprifuoco alle 23. Mi auguro che se i numeri saranno buoni nelle prossime settimane, si possa poi eliminarlo definitivamente a fine maggio, mantenendo chiaramente tutte misure di distanziamento nelle attività commerciali”.