L’attesa è finita con una cerimonia d’apertura in stile olimpico il Qatar ha inaugurato il mese dei mondiali in un Paese così lontano ma ora così vicino. Dopo polemiche e discussione sulle contraddizioni del Qatar il messaggio lanciato nel corso della cerimonia d’apertura è stato forte: Eliminare le distanze tra i popoli.

Un concetto che ha animato tutto lo show d’apertura con un messaggio anche per l’inclusione per i disabili. Nello splendido stadio Al Bayt, a forma di tenda beduina, nel cuore del deserto di Al Khor, la prima sorpresa è stata l’attore Morgan Freeman che ha prestato la sua voce nella scena di presentazione dell’evento.

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Qatar 2022
La cerimonia di apertura in Qatar 2022, foto di Pasquale Golia – riproduzione riservata

In tribuna l’emiro Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, accompagnato dal presidente Fifa, Gianni Infantino, salutano il pubblico. E poi musica, balli, giochi di luce. Un vero e proprio spettacolo. Come si diceva, anche un bel dialogo tra Freeman e Ghanim Al Muftah, giovane disabile, imprenditore e social star di successo in Qatar.Ghanim ha la sindrome da regressione caudale, un raro disturbo che compromette lo sviluppo della colonna vertebrale inferiore.

I due hanno lanciato un messaggio di inclusione e di attenzione per il mondo della disabilità. Quanto allo spettacolo, durato esattamente 30 minuti ed 11 secondi, è stato un mix tra tradizione, con tanto di cammelli e guardie reali in campo, storia dei mondiali, con le mascotte da Argentina 78 sino a quella di Qatar 2022, e musica con la star coreana dei BTS Jungkook. In totale circa 900 ballerini e maestranze coinvolte in performance intervallate da giochi di luci a led, come si erano viste alle Olimpiadi di Pechino 2022. Il tutto firmato dall’ideatore di cerimonie Marco Balich, italianissimo così come gli sbandieratori di Faenza che si sono esibiti con le bandiere del mondo al centro del mondo. Insomma uno show in grande stile ed un impegno, quello, del Qatar di costruire da oggi un ponte con il resto del mondo e rendere questo paese più vicino

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Pasquale Golia
Giornalista e photoreporter internazionale. Nato in Svizzera nel 1980, vive in Calabria. Nel suo curriculum ci sono tanti eventi sportivi internazionali raccontati. Inizia come reporter, prima nella propria regione, poi nazionale ed infine internazionale, collaborando con quotidiani locali e nazionali, tra cui La Gazzetta dello sport ed Il Manifesto. Firma diversi reportage, sia scritti che in scatti da quattro Continenti. E’ autore di tre libri: Giornalista di Periferia (2010); Inseguendo un sogno Rosa - la storia di un inviato al Giro d’Italia (2011) e Non Fatevi Rubare la Speranza-Papa Francesco in Calabria (2014). La sua vera passione, tuttavia, è il giornalismo sportivo. Inizia a raccontare il Giro d’Italia nel 2008. Da lì ha seguito da inviato ben 12 edizioni della Corsa Rosa; ma anche tre edizioni del Tour de France; una della Vuelta de Espana ed un Mondiale di ciclismo su strada (2013). Ha seguito come inviato anche le corse ciclistiche di un giorno più importanti del mondo come la Paris-Roubaix e la Ligi-Bastogne-Liegi. Nel suo curriculum di photoreporter ci sono anche corse internazionali come il Tour de Suisse, il Tour of Britain e l’Abu Dhabi Tour. E poi ancora tre edizioni di Giochi Olimpici: Rio de Janeiro 2016, Tokyo 2020 e le Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Nel calcio da tre anni è photoreporter ufficiale Lega Serie A e Lega Serie B. E’ entrato nel 2021 nel media pool dell’UEFA ed ha raccontato in scatti a bordocampo la finale di Uefa Conference Europa League di Tirana 2022 e la finale di Uefa Super Cup di Helsinki 2022. E’ fotografo accreditato per partite della Nazionale Italiana di calcio. In Qatar Pasquale Golia è al suo primo Mondiale di calcio come Press-Photographer accredito FIFA. Pasquale Golia, dopo Qatar 2022, sarà uno dei pochi giornalisti sportivi ad aver raccontato tutti e tre gli eventi sportivi più importanti al mondo (Olimpiadi, Mondiali di calcio e Tour de France).

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