Al Bayt Stadium, foto di Pasquale Golia, riproduzione riservata
800 ballerini e visione al futuro del Qatar, Marco Balich ci anticipa la cerimonia d’apertura dei mondiali. Intanto l’inno Haya Haya è già un tormentone.
Fischio d’inizio domenica 20 novembre con il match tra il Qatar e Ecuador, nel cuore del deserto, ad Al Khor, in uno degli stadi più belli dell’intera rassegna: Al Bayt Stadium, un unicum nel mondo. Ispirato ad una tenda dei nomadi del deserto arabo, la magnifica struttura custodisce dentro elementi di grande tecnologia.
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Tradizionalmente, le tende sono identificate da strisce bianche e nere. Ciò si riflette sull’esterno distintivo dell’arena, così come i vivaci motivi sadu che accolgono i fan una volta all’interno. La sostenibilità è stata fondamentale nello sviluppo dell’Al Bayt Stadium e il livello superiore è stato progettato per essere rimosso dopo il torneo, consentendo la riattivazione dei posti. Le pratiche ambientali si estendono alla città circostante di Al Khor, dove i numerosi parchi, laghi e la zona verde protetta si estendono dallo stadio al mare, garantendo un’eredità duratura dallo stadio più accogliente del mondo.
Tornado al fischio d’inizio mondiale, non poteva mancare la cerimonia d’apertura, che durerà mezz’ora è sarà firmata dall’italiano Marco Balich. Sono tantissimi i rumors sui possibili ospiti dello show della cerimonia di apertura dei Mondiali in Qatar 2022. Al momento non c’è stata ancora nessuna ufficialità ma viene data per certa la partecipazione di alcuni artisti internazionali. La prima certezza è la presenza della cantante colombiana Shakira, che non è nuova a questi eventi, e sarà alla sua quarta partecipazione ad una cerimonia di un Mondiale.
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Insieme alla cantante colombiana ci sarà la boy band coreana BTS. Confermata anche la partecipazione della star di Bollywood, Nora Fatehi. Quanto alla cerimonia in sé, Marco Balich non si sbottona ma ci anticipa che saranno coinvolti 800 ballerini di 15 nazionalità diverse e sarà divisa in sette atti. Nessuna narrazione del passato che fu del Qatar ma una visione futuristica del Paese, ci anticipa Balich, che ha firmato giù le cerimonie d’apertura di 14 grandi eventi sportivi. Uno show a sembianze di Super– Ballamericano, ci ha spiegato.
Il nome dell’inno ufficiale del Mondiale in Qatar è Hayya Hayya e ha tutte le carte in regola per poter essere l’inno mondiale più tormentone della storia. Il reaggaeton interpretato da Trinidad Cardona, Davido e Doja Aisha, è un vero e proprio inno di speranza e il suo significato dalla lingua araba significa “Meglio insieme”. La canzone racconta la voglia di fare festa a ogni ora della giornata. La vita è dura, dice il testo, con tanti alti e bassi, ma ora tutto andrà a posto. Tutto sarà meraviglioso perché non si è da soli. Il tempo è adesso: non è più ora di rimandare.
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