Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Ezio Capuano ha presentato la sfida di Serie C – girone C con il Potenza, in programma alle 19:45 di domani, domenica 13 ottobre: tutte le sue dichiarazioni.
“Potenza è la mia terra, ho avuto anche il piacere e l’onore di guidare la squadra: lì ho conosciuto amici tra i più importanti della mia vita, a prescindere dal calcio. Per noi è una sfida importante: affrontiamo una squadra che sta andando benissimo, la classifica non mente mai. È normale che prima della partita, com’è giusto che sia, ci sia emozione, così come che esca fuori la professionalità e l’indole di qualsiasi uomo che è a capo di un gruppo. Quando fischia l’arbitro, si abbandonano tutti i pensieri e si pensa solo ed esclusivamente ad aiutare la propria squadra“.
“Penso di avere pochi dubbi, affrontiamo una squadra importante, davanti ha un giocatore di categoria ed esterni importanti. Vanno con facilità nella zona gol, però lasciano anche qualche cosa. Ci siamo allenati anche domenica e lunedì per cercare di dare qualcosa al livello muscolare. Domani speriamo di essere una squadra forte“.
“Il mio è un calcio forse più aggressivo e chiedo molto sotto l’aspetto muscolare. I miei sono allenamenti molto intensi: mi auguro di vedere la squadra con quelli che sono i miei codici e per farlo dobbiamo stare bene a livello fisico. Alleno questi ragazzi da dieci giorni e non sono né molti, né pochi. Abbiamo bisogno di fare risultato: la classifica non è figlia del potenziale umano di questa squadra. Dobbiamo dare continuità alla vittoria di venerdì e accrescere l’autostima dei ragazzi, perché si può lavorare con più serenità e meno ansia“.
“Adotto spesso la difesa a tre però ho giocato molte volte a quattro, tipo ad Arezzo. Poi c’è la fase di lettura della gara, in base all’avversario puoi variare qualcosa. Domani già so come mettere la squadra in campo e non posso dire il modulo che adotterò, perché potrei dare un vantaggio, anche se il collega (De Giorgio, il tecnico del Potenza, ndr.) è molto preparato“.
“Io non ho dei titolari, mi sono portato dei dubbi dietro. Io ho una squadra di titolari. Io rispetto ad Avellino ne ho cambiati cinque. Io difficilmente faccio cinque sostituzioni. La formazione non si fa in base agli allenamenti che vengono fatti e questa dovrebbe essere la gestione. Nel Foggia ci sono tanti giocatori bravi“.
“La scintilla è scattata nel secondo tempo con il Taranto: la squadra si è sbloccata, però siamo ancora in una fase di convalescenza, non siamo ancora guariti. Ho piacere ad allenare questo gruppo e sono convinto di fare una buona gara domani“.
“Ho avuto la sfortuna di non avere un calendario semplice: domani abbiamo il Potenza, poi Catania, Sorrento e Cerignola. Il risultato può essere determinato dell’episodio e spero innanzitutto di fare delle prestazioni importanti, perché la prestazione dà continuità al risultato e ti fa crescere l’autostima“.
“Ercolani ha un piccolo problema ed è in forte dubbio, probabilmente non ce la farà. Per il resto sono tutti disponibili. Murano? È uno dei giocatori più forti dei tre gironi e degli attaccanti che ho allenato. Sono molto soddisfatto delle sue prestazioni: per tanti anni ho cercato di portarlo in una mia squadra e sono orgoglioso di averlo qui, me lo tengo stretto. È un ragazzo fortissimo“.
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Foggia, Capuano: “Niente alibi, il sintetico non può essere un problema. So quanto Foggia può darmi”
“Giocare contro una squadra di Capuano imbruttisce l’avversario, io non ti faccio palleggiare. Noi siamo in un momento non bellissimo e dobbiamo essere bravi a fare una fase intermedia, non si può scendere in campo subito all’attacco. Il leader deve essere l’allenatore e poi ci devono essere bravi giocatori e il leader deve dare tutto in campo, con i giocatori. Il leader è colui il quale attrai l’attenzione su di sè in maniera inconscia, non deve essere il capo“.
“Quando c’è la partita c’è una fase d’attesa: tutte le partite sono importanti, noi domani affrontiamo una squadra forte e la dobbiamo affrontare per come abbiamo preparato la partita. Penso di essere una persona passionale, devo vivere la partita e non posso sedermi come se vedessi un film al cinema. Per me il calcio è passione ed emozioni, la vivo però in maniera corretta. Ci auguriamo che Potenza possa essere il punto di svolta“.
“Non trovo alibi, il sintetico di Potenza non può essere un problema. Da Riva è un giocatore importante, ma non si è ancora allenato con noi“.
“Il calcio è sempre stato caratterizzato dalle due fasi, però è in evoluzione e bisogna aggiornarsi. Il calcio attuale ha ritmi superiori rispetto a dieci anni fa. Il mio calcio è equilibrato, non bellissimo da vedere, ma pragmatico. La mia squadra deve avere un equilibrio. La differenza te la deve fare la qualità intrinseca del calciatore e bisogna essere bravi ad enfatizzare le caratteristiche dei giocatori“.
“Per me è più facile la gestione della sconfitta che quella della vittoria. Se tu fai male, il giocatore è più attento. Se tu vinci potrebbe calare l’attenzione perché si crea entusiasmo. Io nel 2009-2010 ho vinto a Potenza il campionato della dignità, fummo radiati e poi riammessi. Sono riuscito ad inculcare in quel gruppo che si doveva giocare per la dignità, per quella terra e riuscimmo a salvarci. Potenza è come se fosse la mia città e ci vado spesso, essendo vicino a Pescopagano. Domani però esiste solo il Foggia“.
“Foggia so cosa può darmi, a Taranto ho ereditato una situazione drammatica e siamo riusciti a portare 14.000 persone allo stadio. A Foggia mi ha voluto la famiglia Canonico, che non smetterò mai di ringraziare, però l’ho voluta fortemente io. La sera dell’inaugurazione dello store si faceva fatica ad entrare e ad uscire, ciò significa che io ho delle responsabilità per non deludere tutta quella gente“.
“Io la mano sul petto la batterò sempre: significa dare il massimo per quello che stai facendo, significa che hai piacere di guidare un intero popolo“.
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Immagine in evidenza: mister Ezio Capuano – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)