In evidenza Mario Salgado, foto di Franco Cautillo, su gentile concessione dell’autore: tutti i diritti riservati.
Intervista esclusiva per i lettori di lagoleada.it, quella ad un ex rossonero rimasto nel cuore della gente; stiamo parando di Mario Antonio Salgado Jimenez, attaccante del Foggia, quando il club sfiorò la promozione in Serie B nel 2007.
Ai nostri microfoni il cileno ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera, esprimendo pensieri e opinioni circa il passato e l’attuale Foggia che continua a seguire seppur a distanza. Ecco com’è andata.
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“Ho cercato di continuare a giocare, passando per diverse squadre cilene ma con alti e bassi: dopo l’intervento al ginocchio ho fatto fatica a rimettermi in forma e rimanere costante ad un buon livello. A 4 anni dal mio ritiro ora sto facendo i miei primi anni da allenatore già titolato“.
“La cosa che ricordo di più al mio arrivo, così come al debutto, è che la città intera aveva bisogno di una squadra e di giocatori con la voglia di sudare per la maglia. Io e Mounard ci siamo dati tanto da fare!”.
“Manfredonia-Foggia. Pieno di Foggiani, fu una bolgia a Manfredonia“.
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“Come ti fanno sentire e quanto ti apprezzano! Diventi ‘uno di loro’, come ha detto anche De Zerbi la categoria diventa solo un particolare!”.
“Una ferita che rimane ancora aperta! Un anno bellissimo che purtroppo non finì come volevamo, non ce l’abbiamo fatta. Il rammarico personale è stato non provare la Serie B col Foggia, credo che sarebbe stata grande!“.
“Ho avuto la fortuna di allenarmi e giocare con Roberto Baggio! Poesia pura! Quando prendeva la palla stavamo tutti a guardare e aspettare qualcosa di impossibile. Mentre Stefano Cuoghi mi ha letteralmente sciolto e permesso di divertirmi in campo. Peccato che l’ho avuto solo per metà stagione”.
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“Si ogni anno lo seguo parecchio! Quest’anno non abbiamo cominciato nel migliore dei modi e ora con Gallo sembra stia andando meglio, soprattutto se rompe le scatole ai giocatori come lo faceva in campo: c’è da pedalare con lui. Gli faccio un in bocca al lupo“.
“Spero sia di buon augurio! I tifosi ci sono sempre e non c’è bisogno di dirgli di stare vicino alla squadra (lo faranno sempre!); mando loro solo un forte abbraccio e che sarò sempre grato! Li porto nel cuore. FORZA FOGGIA!”.
In evidenza Mario Salgado, foto di Franco Cautillo, su gentile concessione dell’autore: tutti i diritti riservati.
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