Mario Salgado: “Playoff 2007? Avrei voluto Foggia in Serie B”. E su Gallo…

In evidenza Mario Salgado, foto di Franco Cautillo, su gentile concessione dell’autore: tutti i diritti riservati.
Intervista esclusiva per i lettori di lagoleada.it, quella ad un ex rossonero rimasto nel cuore della gente; stiamo parando di Mario Antonio Salgado Jimenez, attaccante del Foggia, quando il club sfiorò la promozione in Serie B nel 2007.
Ai nostri microfoni il cileno ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera, esprimendo pensieri e opinioni circa il passato e l’attuale Foggia che continua a seguire seppur a distanza. Ecco com’è andata.
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Com’è proseguita la tua carriera dopo essere rientrato in Cile?
“Ho cercato di continuare a giocare, passando per diverse squadre cilene ma con alti e bassi: dopo l’intervento al ginocchio ho fatto fatica a rimettermi in forma e rimanere costante ad un buon livello. A 4 anni dal mio ritiro ora sto facendo i miei primi anni da allenatore già titolato“.
Cosa ricordi del tuo arrivo a Foggia e del debutto con la maglia rossonera?
“La cosa che ricordo di più al mio arrivo, così come al debutto, è che la città intera aveva bisogno di una squadra e di giocatori con la voglia di sudare per la maglia. Io e Mounard ci siamo dati tanto da fare!”.
Qual è la gara giocata col Foggia che ti è rimasta nel cuore?
“Manfredonia-Foggia. Pieno di Foggiani, fu una bolgia a Manfredonia“.
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Cosa rende speciale i tifosi del Foggia e lo Zaccheria?
“Come ti fanno sentire e quanto ti apprezzano! Diventi ‘uno di loro’, come ha detto anche De Zerbi la categoria diventa solo un particolare!”.
Il rammarico per non aver centrato la Serie B perdendo la finale playoff con l’Avellino nel 2007.
“Una ferita che rimane ancora aperta! Un anno bellissimo che purtroppo non finì come volevamo, non ce l’abbiamo fatta. Il rammarico personale è stato non provare la Serie B col Foggia, credo che sarebbe stata grande!“.
Chi è stato il miglior compagno di squadra con cui tu abbia mai giocato e l’allenatore che ha avuto una grande influenza sul tuo modo di giocare?
“Ho avuto la fortuna di allenarmi e giocare con Roberto Baggio! Poesia pura! Quando prendeva la palla stavamo tutti a guardare e aspettare qualcosa di impossibile. Mentre Stefano Cuoghi mi ha letteralmente sciolto e permesso di divertirmi in campo. Peccato che l’ho avuto solo per metà stagione”.
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Hai avuto modo di seguire il Foggia negli ultimi tempi e in particolare in questa stagione?
“Si ogni anno lo seguo parecchio! Quest’anno non abbiamo cominciato nel migliore dei modi e ora con Gallo sembra stia andando meglio, soprattutto se rompe le scatole ai giocatori come lo faceva in campo: c’è da pedalare con lui. Gli faccio un in bocca al lupo“.
Un tuo pensiero sulla vittoria sul Crotone e un messaggio ai tifosi
“Spero sia di buon augurio! I tifosi ci sono sempre e non c’è bisogno di dirgli di stare vicino alla squadra (lo faranno sempre!); mando loro solo un forte abbraccio e che sarò sempre grato! Li porto nel cuore. FORZA FOGGIA!”.
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