Playoff

Lecco, Foschi: “Polemiche mediatiche? Non me ne frega un c****”

Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Lecco Luciano Foschi ha presentato la sfida dei playoff con il Foggia, in programma alle 17.30 di domani (clicca qui per sapere dove vederla): tutte le sue dichiarazioni.

Oggi abbiamo fatto l’ultimo allenamento di questa stagione. Mi sento di ringraziare tutto il mio staff per quello che mi ha dato, che è tanto; mi sento di ringraziare i medici, i fisioterapisti, lo staff sanitario completo perché sono stati fantastici – soprattutto nell’ultimo mese dove si giocava ogni tre giorni -, la segreteria che sta facendo i salti mortali per accontentare più gente possibile, la società per la loro vicinanza e per tutto quello che hanno fatto in questa stagione, che è stato veramente tanto e a me personalmente hanno dato molto e io spero di aver dato loro qualcosa. Questi ringraziamenti sono dovuti indipendentemente da come andrà a finire domani e ci tenevo a farli oggi“.

C’è tensione? – “Il giusto, ma io ero più teso fino a stamattina prima dell’allenamento. La partita la vivo prima, perché quello che posso fare io chiaramente è prima, durante devo solo guardare e cercare di capire cosa sta succedendo, se ci riesco, per dare una mano a questi ragazzi, che comunque stanno facendo la loro partita. Sono teso, com’è giusto che sia, nel modo giusto“.

La settimana è stata micidiale dal punto di vista mediatico – “Posso dire che non me ne frega un c****? Non me ne frega niente, sono sincero, anche perché non ci posso fare nulla. Io sono ancora uno che vive di sentimenti e che ha fiducia nella professionalità del prossimo in tutto quello che si fa. Poi possiamo discutere un errore piuttosto che un altro, ma sono sempre convinto che un professionista sia un professionista, come lo è l’arbitro di domani e come lo è stato l’arbitro precedentemente – tra l’altro, video alla mano, non mi sembra che abbia sbagliato nulla, quindi… Detto questo, sono sincero: mi sono sempre affidato ai direttori di gara con estrema fiducia, ho sempre ritenuto che la nostra categoria in Italia degli arbitri è una categoria forte, brava, tra le migliori al mondo mi permetto di dire – si parte dalla C, perché la scuola degli arbitri che abbiamo in Italia è efficace, importante, gestita da persone che sanno fare il proprio mestiere. Io ho grande fiducia nella professionalità della gente; dopo, ripeto, ognuno può pensare di vincere o di voler vincere le partite come meglio crede, in campo ci sono due squadre che si batteranno domani per una finale dove chi è più bravo vince alla fine, né più, né meno. Da questo punto di vista non mi sono minimamente preoccupato, non mi sono mai preoccupato degli arbitri, non mi preoccupo adesso. Posso dire che mi fa sorridere un Onorevole che si preoccupa della partita Foggia-Lecco con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese? Onestamente mi fa proprio ridere questa cosa. Se però riteniamo che un Onorevole di Fratelli d’Italia abbia l’importanza di gestire questa cosa più di altre, non lo deve dire a noi ma lo deve raccontare agli altri 60 milioni di italiani che sperano di migliorare il nostro Paese in altro modo e non nella decisione di chi arbitrerà Foggia-Lecco o Lecco-Foggia. Questo è un mio modesto parere che non vale nulla, se vogliamo, ma visto che c’è stata la domanda e ho anch’io letto e sentito quello che è successo… L’andata è stata una partita anche corretta, gestita da un arbitro e giocata da due squadre davanti ad un pubblico meraviglioso altrettanto corretto. Credo che fare delle polemiche, delle cose su cose che poi non sono successe e che forse succederanno, sinceramente è giusto essere pronti, preparati, però… Sono sincero, rimane una partita di calcio: è importantissima sia per l’una che per l’altra, può cambiare i risvolti della prossima stagione, del futuro di queste due società però rimane una pagina di sport e come tale va considerata, perché altrimenti se cominciamo a fare delle guerre per queste cose, dopo non ci lamentiamo, dopo è normale che poi scoppi anche la guerra in Ucraina e mi auguro che prima o poi finisca questa roba qua. Gli Onorevoli hanno cose più importanti a cui pensare che alla partita tra Foggia e Lecco: magari facessero i tifosi, ma da tifosi e non da Onorevoli“.

Potrebbe cambiare qualcosa a centrocampo? – “Ardizzone lo portiamo in panchina ma è stirato, domani mattina faremo un ulteriore test ma difficilmente sarà recuperabile, così come Ilari: tutti e due saranno in panchina. Abbiamo diversi acciaccati, com’è normale che sia. Recuperiamo Giudici dalla squalifica, Battistini… Poi siamo quelli che siamo. Per quanto riguarda la partita, noi non dobbiamo pensare a quello che è successo all’andata: noi l’andata l’abbiamo già cancellata dal giorno dopo, noi dobbiamo pensare che c’è una finale che ci giochiamo in casa. Non abbiamo nessun vantaggio perché sono due squadre forti, il Foggia per gli elementi che ha è anche più forte, ma lo ha già dimostrato. Noi dobbiamo sapere che se vogliamo portare a casa un buon risultato dobbiamo fare una prestazione sopra le righe, anche meglio di quello che siamo riusciti a fare all’andata perché sarà così: non ci dobbiamo scoraggiare se le cose si dovessero mettere male, come abbiamo sempre fatto, dobbiamo insistere e soprattutto sappiamo che possiamo fare un risultato importante solo attraverso la prestazione – adeguarsi alle circostanze, al sacrificio, al campo… La prestazione è fatta di grande attenzione, di tutte quelle componenti che ci hanno permesso di arrivare qui. Noi domani dobbiamo prendere un pezzettino di buono di quanto fatto da settembre a oggi e metterlo tutto in campo, perché domani è la partita: è l’ultima di tutti i professionisti, giochiamo solo noi, quindi dobbiamo sapere che il giorno dopo nel bene o nel male si va in vacanza. Domani è una partita in cui dobbiamo mettere dentro tutto quello che abbiamo per cercare di terminare questa stagione al meglio“.

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Il tecnico Luciano Foschi, fotografia del Calcio Lecco 1912. L’utilizzo di questa foto, per conto di lagoleada.it, è stato autorizzato – in forma scritta – dall’Ufficio Stampa del Calcio Lecco 1912

Lecco, Foschi: “Che effetto fa essere sfavorito? Solito”

L’arma in più del Lecco nei playoff sono state le palle inattive? – “Abbiamo subìto anche tanti gol su palla inattiva, forse tutti i gol che abbiamo subìto, ma non soltanto noi. Sono partite talmente equilibrate che è chiaro che gli episodi nascano da palle inattive e gli episodi nascono da palle inattive, quelle che in questo momento determinano il risultato. Non possiamo pensare niente di una partita equilibrata dove può succedere di tutto, dove noi dobbiamo essere bravi a portare gli episodi dalla nostra, con grande attenzione in fase difensiva e con grande determinazione e concretezza in quella offensiva, né più, né meno, senza pensare a nient’altro. La nostra filosofia, quella di sempre, deve essere e restare questa qui, quindi sì, i dati dei calci piazzati non sono solo per noi ma per quelli che stanno facendo i playoff, anche per il Cesena, per il Pordenone, così come per il Crotone… Perché è chiaro che si arrivi anche stanchi, logori: si arriva alla fine del campionato, è la 47esima partita che facciamo, giocando ogni tre giorni sicuramente i muscoli sono un po’ logori, anche la testa comincia… Ci sono tante piccole cose che fanno sì che i calci piazzati possano essere determinanti ma lo sono un po’ in generale anche durante il campionato queste cose, solo che adesso giocando ogni tre giorni è tutto più ravvicinato. Che i calci piazzati determinano il 70-80% del risultato delle partite è risaputo, non soltanto adesso… Ci vuole grande attenzione in fase difensiva e, ripeto, concretezza e convinzione in fase offensiva“.

Al di là di come andrà, se Foschi ripensa a quest’anno quali sono le immagini che gli passano per la testa? – “Credo che il mio arrivo qui sia stato da Libro Cuore, perché la lettera di benvenuto scritta dai tifosi, dalla Curva nel giornalino dei tifosi sia stata la cosa che mi ha riempito di responsabilità nei confronti di questa gente. In quel momento lì, il giorno che sono arrivato, quella lettera lì non vi so dire cosa abbia fatto scattare in me ma mi ha fatto sentire veramente in debito; sinceramente non pensavo così, non pensavo di regalare quello che stiamo regalando, indipendentemente da come andrà a finire, però la possibilità di riempire lo stadio più volte, di vivere comunque queste emozioni indipendentemente da tutto… Quel momento lì lo ricordo ancora, l’ho bello stampato limpido nella mia testa. Durante la stagione ci sono stati degli episodi, delle situazioni che mi hanno riempito, insieme ai miei ragazzi e alla società, ma anche le difficoltà ci hanno aiutato a crescere. Ci sono tante, troppe cose per elencarle“.

Che effetto fa a Foschi per l’ennesima volta essere sfavorito? – “Solito effetto. Lo dico da sempre, noi siamo sempre la vittima predestinata, lo siamo da quando sono arrivato qua; anche domani saremo la vittima predestinata ma va bene così, non succede nulla. L’effetto di essere sfavorito mi dà solo la possibilità di voler dimostrare comunque di essere all’altezza, perlomeno a me personalmente questa cosa stimola perché comunque non è facile poi sempre dimostrare di essere all’altezza e di andare contro chi parla, perché poi nel calcio parlano tutti, meno male – siamo 60 milioni di allenatori, di giocatori, tutti hanno la loro… Il bello del calcio è perché è opinabile, quindi bisogna rispettare il parere di tutti. Purtroppo è più facile parlar male che parlar bene, ma anche di questo me ne frego altamente, perché comunque la mia persona è la mia persona: non cambia se vinco o se perdo, se salgo o retrocedo… La mia persona rimane sempre la mia persona, chi poi mi conosce mi può apprezzare, ho tanti nemici ma come si dice ‘Tanti nemici, tanto onore’, rimango sempre lo stesso“.

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Immagine in evidenza: mister Luciano Foschi – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)

Benito Girardi

Laureato Triennale in Ingegneria Gestionale | Studente Magistrale (percorso "Health Management") presso Università della Calabria | Redattore presso lagoleada.it

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Benito Girardi
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