La bionda presidente croata Kolinda Grabar-Kitarovic, è diventata un personaggio non solo per i mondiali e il secondo posto del suo piccolo Paese, ma anche e soprattutto per il suo carisma e la sua sensualità: sempre sorridente anche nella sconfitta ha dato così una grande lezione di vita al mondo intero, compreso quello del calcio seppur in fondo non le appartiene.
Allo stadio ieri sera, con eleganti pantaloni bianchi e la vistosa maglia a scacchi croata, Kolinda non ha fatto un plissè davanti alle intemperanze da tifoso del presidente francese Macron e alla portanza solida e tutta d’un pezzo di Putin, scendendo in campo, a partita finita, tenendo Macron per mano. Sotto la doccia di pioggia, ha baciato uno per uno tutti i giocatori croati con le lacrime agli occhi, quasi da mamma dando loro tutto il calore e l’affetto della Croazia, in particolare al suo eroe: Luka Modrić.

Prima della partita poi ha regalato la maglia croata al presidente russo, col nome di Putin scritto dietro. Nel dopo-partita ha dato una grande lezione di vita a tutti scrivendo sui social le stesse parole che ha detto ai suoi di persona: “Siamo vice-campioni del mondo! Bravi biancorossi, avete combattuto da leoni e scritto una pagina indimenticabile della storia croata”.
Luka Modric, l’eroe di una nazione
“Per me i nostri ragazzi sono campioni del mondo, hanno giocato benissimo. I francesi hanno avuto molta fortuna nel primo tempo, così va nello sport, ma noi comunque siamo contenti” – ha dichiarato invece Andrej Plenkovic, primo ministro croato che ha seguito la finale in una piazzetta nel centro storico di Zagabria, con il figlioletto di 3 anni e decine di tifosi.
Attese oggi centomila persone a Zagabria per accogliere la nazionale di ritorno dalla Russia, un vero bagno di folla per i guerrieri biancorossi che hanno migliorato il piazzamento della nazionale croata.