Sia chiaro fin da subito: rivalità a parte, questa è una Francia di qualità che ha meritato di arrivare in finale. Una formazione, quella di Deschamps, che può contare su tecnica, esperienza, resistenza.
Ma se dobbiamo dirla tutta l’eccezionale Mbappé, classe 1998, che tanto ci aveva stupito e conquistato, ha perso di stile alla grande! Aveva cominciato questo mondiale nel migliore dei modi, tante azioni, spettacolo e reti. Qualcuno lo anche paragonato a Pelé
per via di quel “piccolo record”: diventa il secondo giocatore più giovane a segnare due gol nella fase a eliminazione diretta di un Mondiale. Meglio di lui ha fatto solo O Rei Pelé, che nel 1958, a 17 anni, segnò tre gol in semifinale proprio contro la Francia.
E che dire poi quando “ha battuto” niente meno che il maratoneta Usain Bolt? Mbappé ha corso alla velocità – palla al piede – di 38 km/h, e per quanto pazzesco da credere, vista la giovane età e la preparazione certamente non paragonabile a quella di un atleta olimpico, si tratta di una media superiore a quella tenuta da Usain Bolt quando, nel 2009, stabilì il primato mondiale dei 100 metri (quella di Bolt era di 36,923 km/h, superata poi il 16 agosto 2009 nella finale dei 100 metri piani ai mondiali di Berlino con la media di 37,578 km/h).
Una cosa è certa però, sarà la giovane età, sarà la sete di vittoria, sarà la voglia di portare la propria nazionale ad alzare la Coppa del Mondo per la seconda volta alla tenera età di 19 anni, ma un campione non si comporta così. Già durante la partita contro l’Argentina e l’Uruguay è stato protagonista di episodi simili; perdita di tempo, trattenuta del pallone, ritardare la ripartenza degli avversari. Nel calcio succede, è la competizione, ma non durante la semifinale della Coppa del Mondo, non se la tua squadra è in vantaggio, non se manca una manciata di secondi alla fine e, soprattutto, non se invece di fare il c*zzone puoi alzarti e fare un gol. Mbappé ispirati ai campioni, Pelé ste c*zzate non le ha mai fatte.
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