Immagine in evidenza: Alberto Rizzo, calciatore del Calcio Foggia 1920 - crediti foto: pagina ufficiale Facebook Calcio Foggia 1920 (frame da video)
Questo pomeriggio, il difensore del Foggia Alberto Rizzo è stato a disposizione dei media in conferenza stampa, tenutasi presso la Sala Stampa A. Fesce.
È tornato a disposizione del mister? – “Ho cominciato a lavorare con il gruppo. Se tutto procede senza intoppi, sarò disponibile sabato“.
Quanto è stata dura non poter giocare in queste ultime partite? – “Quando hai questi piccoli intoppi, è sempre brutto stare fuori perché non hai la possibilità di dare una mano però sono stato sempre vicino alla squadra per cercare di dare il mio contributo nello spogliatoio. Non è stato per fortuna nulla di grave, tutto si è risolto in poco tempo“.
Qual è la collocazione che piace di più a Rizzo? – “L’anno scorso nella difesa a tre mi sono trovato a mio agio però comunque ho sempre giocato da terzino o quinto, non ho preferenze sotto questo punto di vista: in base alle mie caratteristiche provo a fare il ruolo dove vengo schierato e mi metto a disposizione delle richieste dell’allenatore“.
Quali sono per lui le differenze rispetto all’inizio dell’anno scorso a livello di sensazioni? – “Gli inizi sono sempre particolari, non sai come puoi iniziare ed affrontare il campionato. L’anno scorso tutto era stato accentuato dal fatto che si era partiti con degli obiettivi ben precisi e quando i risultati non arrivavano ci era stato fatto più pesare; quest’anno inconsciamente con questa spensieratezza siamo riusciti ad ottenere buoni risultati, è importante continuare su questa strada“.
C’è voglia di alzare l’asticella o la spensieratezza può essere un’arma in più? – “Quello che è importante è ragionare di partita in partita, sembra una frase scontata ma non lo è mai. Alzare l’asticella lo vogliamo sempre, scendiamo in campo per cercare di vincere tutte le partite ma tra il pensarlo e il farlo c’è il lavoro in mezzo, solo col lavoro quotidiano possiamo capire dove si può arrivare“.
C’è la voglia di cercare di provare a fare qualcosa di più rispetto a quanto dichiarato ad inizio stagione? – “Secondo me questi discorsi sono un po’ prematuri, è ovvio che – come noi l’anno scorso – alcune squadre costruite per vincere siano partite un po’ a rilento, ancora i valori delle squadre secondo me non sono venuti veramente fuori. Dobbiamo essere consapevoli di potercela giocare con tutti, dobbiamo portare la voglia in campo perché poi è sempre il campo a parlare. Al di là dei giocatori e delle squadre che andiamo ad affrontare, dobbiamo pensare a credere in quello che possiamo dare noi“.
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Ha il gruppo iniziato a studiare il Brindisi? – “Sì, stiamo lavorando per cercare di contrastare il loro modo di giocare, i loro giocatori con le loro caratteristiche. Tutte le partite sono complicate perché nascondono le loro insidie, gli avversari di sabato sono di categoria, nonostante sia una squadra neopromossa: c’è l’entusiasmo dalla loro parte e sono stati presi giocatori di categoria. È una partita da prendere con le pinze e con l’atteggiamento giusto“.
Il livello dei giovani arrivati quest’anno può essere quel qualcosa in più, con gli anziani a fare da chioccia? Il gruppo può arrivare ai primi posti? – “Lo scopriremo dove possiamo arrivare. Il mix giusto tra giovani ed esperti può darti quel qualcosa in più: il giovane ti può dare spensieratezza, quella voglia di fare, quella brillantezza che l’esperto a volte perde, guadagnando però in esperienza, lettura e giocate. Non è la prima volta che da un mix tra giovani ed esperti può nascere qualcosa di importante“.
Cosa ha spinto Rizzo a rimanere a Foggia? – “È ovvio che mi trovo molto bene qui, è la terza stagione consecutiva. Giocare in questa piazza è sicuramente per me importante, non ho avuto motivi di andare via. Buona parte del gruppo è stata mantenuta e sono arrivati altri giovani; quest’estate ci sono stati momenti particolari e difficili, ma legati anche ad aspetti extracalcistici. Ho atteso l’evolversi della situazione, avevo un contratto ed è stato tutto naturale, non ci sono stati momenti particolari. Ho continuato a lavorare con il gruppo, sono andato in ritiro, abbiamo cercato di integrare al meglio i nuovi ed oggi siamo qui“.
Il Foggia può ambire ai playoff? – “Non voglio essere ripetitivo. È ovvio che l’ambizione stia alla base del calcio, tutti noi vogliamo raggiungere risultati importanti, soprattutto dopo l’anno scorso. Buona parte del gruppo è rimasta e sappiamo il nostro valore, però bisogna mantenere sempre un profilo basso, a prescindere, perché le partite vanno giocate e tutte con l’atteggiamento giusto: solo così possiamo capire dove si può arrivare“.
Cosa non ha funzionato nel secondo tempo di Monopoli? – “Sicuramente per come si era messa la partita con un po’ più di attenzione avremmo magari potuto portarla a casa. Abbiamo anche sofferto in alcuni frangenti della partita, è un punto che, fuori casa, tutto sommato può essere sempre utile. Il Monopoli non va sottovalutato, nonostante la classifica ha un buon gioco: sicuramente rischia molto e quando fa errori magari è un po’ scoperto e può prendere qualche gol di troppo, secondo me è stato questo a penalizzarlo in queste giornate. Sono stati bravi anche loro: nella manovra erano molto fluidi, avevano sempre soluzioni e ci hanno messo in difficoltà. Siamo stati bravi a soffrire, anche nel secondo tempo quando magari potevamo subire ancora qualcosa: ci teniamo l’atteggiamento del secondo tempo perché è anche importante andare fuori casa, saper soffrire, a volte portare un punto a casa. È la continuità nel tempo che poi ti porta ad avere speranze per raggiungere la migliore posizione in classifica“.
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