Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Audace Cerignola (playoff Serie C 22/23) - crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE VIETATA)
Si prospettava l’ennesima eliminazione dai playoff, l’ennesima delusione per il popolo foggiano. Non sarebbe stata una sorpresa lunedì 22 maggio, prima delle 20:30, perché il Foggia veniva da una pesante sconfitta per 4-1, rimediata al Monterisi di Cerignola.
Dalle 19:30, migliaia di tifosi rossoneri si incamminano verso lo Zaccheria. Alcuni credono alla rimonta, altri, scuri in volti, sembrano sfiduciati, ma l’amore verso i colori rosso e nero li conduce quasi per inerzia all’impianto. Si respira un’aria pesante, la gente lo sa, c’è da compiere un’impresa.
All’ingresso del Cerignola per il riscaldamento, il popolo foggiano ruggisce con fischi assordanti, nel tentativo di innervosire l’avversario. Dopo pochi secondi, è la volta degli uomini di mister Delio Rossi, accolti con applausi e cori di incoraggiamento.
Sono le 20:25, le squadre fanno il proprio ingresso in campo. Le curve cantano, provano a spingere i propri beniamini a sbloccare la gara già nei primi minuti. E la squadra – iniziata la gara – ci crede e preme, guadagna una serie di corner, vengono messi numerosi palloni in mezzo all’area, ma nulla. Il risultato non si sblocca, nemmeno al 33’ quando Kontek, lasciato solo in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si ritrova quasi a tu per tu con Saracco, ma spedisce il pallone alto. “No, non è giornata” commenta qualcuno dalla tribuna, e l’urlo del possibile gol del vantaggio rimane strozzato in gola.
Termina il primo tempo, ora si fa davvero dura. Serve un’impresa ancora più grande. Il pubblico dello Zaccheria lo intuisce, non c’è molta voglia di scambiare due chiacchiere con l’amico o il parente di fianco. Ma quei 15 minuti d’intervallo passano velocemente. Le due curve continuano a cantare e il Foggia ricomincia a correre, come aveva fatto nella prima frazione di gara. Al 63’ ci prova ancora Kontek – destinato a diventare l’eroe della serata – che si ritrova ancora una volta solo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo e colpisce al volo, con il piede sinistro, ma Saracco compie un autentico miracolo.
“No, non vuole entrare” – “Dovevamo fare meglio all’andata” – “E’ finita”. Commenti di rassegnazione, mancano 25 minuti al termine, il Foggia deve rimontare 3 gol e il tempo stringe. Gli ospiti spezzettano la partita tra crampi, perdite di tempo e girandole di cambi. Il tempo scorre, i tifosi continuano a sostenere la squadra, seppur in modo più lieve, ma nulla. Ci provano Petermann, Frigerio, Peralta ma la difesa dell’Audace Cerignola fa muro. Ma al 78’ scocca la scintilla: Schenetti raccoglie un pallone, sempre sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo, stoppa la sfera, tira con il destro e la rete si gonfia. È 1-0.
“Troppo tardi” – “Dovevamo sbloccarla un po’ prima”. Il Foggia continua a spingere, il pubblico anche, ma sembra l’ennesima illusione. Siamo al 90’, qualcuno addirittura già abbandona lo stadio, per rabbia e frustrazione, ma che errore!
Il quarto uomo segnala 6’ di recupero, ancora una vita da giocare. Il Cerignola ha ormai in pugno la qualificazione, respinge tutte le sortite offensive. Al 93’ Beretta serve al limite dell’area Frigerio che non ci pensa due volte e scarica un missile che termina all’incrocio dei pali. È 2-0, lo Zaccheria diventa un inferno. E ora, quanto manca alla fine? Non lo so, nessuno guarda più il cronometro perché il Foggia ora è sempre nella metà campo degli ofantini. È un assedio, ora lo scetticismo e la delusione si trasformano in speranza. Scocca il minuto 95, il penultimo della gara e al Foggia viene assegnato un altro calcio d’angolo, con esattezza il tredicesimo. Peralta mette in area il pallone, forse un po’ corto, ma Leo prolunga, deviazione di un difensore del Cerignola e la sfera finisce sui piedi di “un calciatore del Foggia” (sotto spieghiamo perché) che con il destro fa la prima cosa che gli passa per la testa, senza guardarsi intorno, perché lì c’è solo una cosa da fare: spingere il pallone verso la porta. Il calciatore fa proprio quello, calcia bene e il pallone si dirige verso la porta. È GOL, Saracco è immobile, è successo davvero, il Foggia fa 3-0 al 95’!
Lo Zaccheria “cade giù”, i 6212 spettatori si lasciano andare ad un grido liberatorio, il boato viene avvertito anche dall’altra parte della città. “Ma chi ha segnato? Non lo so, forse Rizzo”. “No, ha segnato Leo, forse, che ne so!” In quell’istante poco importava del marcatore, aveva segnato il Foggia! Dopo qualche istante, lo speaker annuncia il marcatore: a spingere quel pallone in porta è stato Ivan Kontek, l’eroe della serata.
Per l’esultanza, c’è gente che non si ritrova più al proprio posto, c’è chi abbraccia un amico, un fratello, un collega, ma anche uno sconosciuto, senza averlo mai visto prima. In quel momento, tutti erano felici, tutti si sentivano partecipi di quel momento, il Foggia ha completato la rimonta.
Mancano forse 1-2 minuti, ma per gli uomini di Delio Rossi e per il pubblico la partita è finita al 95’, L’esultanza si prolunga, non tanto per perdere altro tempo, ma per l’incredulità di aver fatto qualcosa di straordinario. Dopo circa 7’ di recupero il direttore di gara sancisce la fine della contesa, il Foggia ce l’ha fatta, ha compiuto l’impresa, ha vinto 3-0, ribaltando il 4-1 dell’andata e va avanti.
Il sogno continua…
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