Il Coronavirus cambia anche il calciomercato, che vede adesso svalutazioni, valori al ribasso e addio alla possibilità di spendere cifre folli.
Secondo uno studio della Kpmg Football Benchmark, il prossimo sarà un calciomercato fatto di scambi, prestiti e svalutazione generale dei giocatori.
Gli acquisti a titolo definitivo, probabilmente, caleranno e saranno riservati solo ai calciatori veramente «top». Le svalutazioni dei calciatori, intanto, procedono a ritmi incalzanti. Basta pensare che Pogba è passato da un valore di 90 milioni di euro (a febbraio) a 63,96 milioni di euro (nel caso in cui si chiudesse subito la stagione, 70,89 invece se si riprendesse a giocare con le porte chiuse).
Messi nel febbraio aveva una valutazione di 175 milioni di euro, mentre oggi è pari a 126,80 milioni se non si continuasse a giocare e di 134,5 se invece si tornasse in campo. Cala anche Romelu Lukaku passa dagli 88,46 milioni ai 74,92 in caso di chiusura immediata e ai 79,63 della ripresa a porte chiuse.
Cristiano Ronaldo invece è passato da 86,35 milioni a 71,82 (chiusura anticipata) e 74,78 (tornando in campo), Milinkovic-Savic cala da 65 milioni a 51,88 (chiusura anticipata) e 58,45 (porte chiuse). Crolla anche Chiesa da una valutazione di 45,82 milioni a quota 37,21 milioni (chiusura anticipata) e 39,47 milioni (porte chiuse).
“In linea generale, il valore dei campioni resterà invariato. Per un prezzo pregiato l’acquirente non manca mai, nemmeno in una situazione di crisi: il ‘bello’ piace sempre”.
– spiega Andrea Sartori, Global Head of Sports.
La situazione è del tutto diversa. Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, in cima alla classifica delle perdite troviamo il Lecce: la rosa salentina infatti nel mese di febbraio raggiungeva i 71 milioni mentre oggi – purtroppo – non supera i 47 milioni registrando una perdita del 33,8%. Segue la Sampdoria che è passata da 181 a 123 milioni (perdita del 32%) e l’Udinese che è passata da 169 a 121 milioni con una perdita del 28,07%.
A quanto ammontano dunque le perdite economiche? Se sommiamo le perdite di Serie A, Premier League, Championship, Liga, Bundesliga, Ligue-1, Liga Nos, Eredivisie, Jupiler Pro League e Süper Lig il totale è di 10 miliardi di euro, in particolare 8,5 prendendo i cinque tornei top.
Per la Serie A la perdita è di circa 1,5 miliardi di euro. Inoltre, se consideriamo i diritti tv, le sponsorizzazioni e il botteghino qualora non si ripartisse i cinque campionati di riferimento perderebbero 4 miliardi di euro, nel caso del campionato italiano si parla di una cifra compresa tra i 650 e i 700 milioni.
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