Quella della Coppa del Mondo è da sempre una grande festa, indipendentemente se la propria nazionale sollevi o meno la coppa; curiose sono poi le cifre, le statistiche ed i record di ogni edizioni che andremo a rispolverare in questo articolo.
Le squadre che hanno preso parte almeno una volta alla fase finale della festa sono in tutto 81 delle quali 24 hanno disputato almeno una semifinale mentre 12 sono arrivate a disputare una finalissime. Di queste poi solo 8 nazionali hanno sollevato la coppa almeno una volta. Le vincitrici, come noto, hanno il diritto di mostrare nel logo e nella divisa una stella per ogni trofeo conquistato.
Questione di stelle
A tal proposito è singolare l’episodio che vede coinvolta la federazione uruguayana: quest’ultima ha reputato le proprie vittorie olimpiche, quella di Parigi 1924 e quella di Amsterdam 1928, alla pari dei titoli mondiali ed ha autonomamente deciso, senza alcun avallo della FIFA, di fregiarsi di quattro stelle anziché delle due previste per gli altrettanti titoli conquistati. Contrariamente invece la federazione belga, che pure ha vinto l’olimpiade calcistica del 1920 (egualmente definita dalla FIFA “mondiale dilettantistico”), non ha seguito l’esempio degli uruguaiani e sulle maglie della nazionale non compare infatti alcuna stella.
Con cinque titoli vinti il Brasile è la nazionale pluri-stellata ed è anche l’unica ad aver partecipato a tutte le venti edizioni organizzate; l’Italia e la Germania seguono con quattro titoli e diciotto partecipazioni. Il Brasile e l’Italia sono le uniche due nazionali ad aver vinto due titoli consecutivamente (1934 e 1938 per gli azzurri, 1958 e 1962 per i verdeoro). Nella finale 1970 il Brasile e l’Italia si giocarono la conquista definitiva della Coppa Rimet che andò ai sudamericani. Solo due squadre sono riuscite a disputare tre finali consecutive: la Germania nelle edizioni 1982-1986-1990 (un titolo) e il Brasile in quelle del 1994-1998-2002 (due successi). Nelle venti finali solo in tre occasioni si sono affrontate due nazionali già incontratesi precedentemente nell’atto conclusivo: Germania-Argentina, disputata per la prima volta nel 1986 (vittoria dei sudamericani), si è ripetuta nel 1990 e nel 2014 (due successi per i tedeschi); Brasile-Italia, dopo la finale del 1970 decisiva per l’assegnazione della Coppa Rimet, si è ripetuta nel 1994, sempre con la vittoria dei verdeoro.

I tedeschi detengono il record di piazzamenti
La Germania detiene il record di piazzamenti tra le prime quattro (13 volte) e di partite disputate (106 in totale). Le formazioni europee poi hanno vinto tutti i campionati mondiali disputati in Europa (ad eccezione di quello tenutosi in Svezia nel 1958 e vinto dal Brasile), analogamente tutti i titoli mondiali disputati America sono stati conquistati dalle formazioni sudamericane (Uruguay, Brasile e Argentina), ad eccezione dell’edizione del 2014, disputata in Brasile e vinta dalla Germania. Nel 2002 l’Asia ha ospitato il torneo per la prima volta, in Giappone e Corea del Sud (vinto dal Brasile), mentre l’edizione del 2010, svolta in Africa, è stata vinta dalla Spagna: prima volta in assoluto in cui una nazionale europea ha sollevato la coppa fuori dal vecchio continente.
Casa dolce casa
Sei nazionali hanno vinto il mondiale organizzato in casa: l’Uruguay nel 1930, l’Italia nel 1934, l’Inghilterra nel 1966, la Germania Ovest nel 1974, l’Argentina nel 1978 e la Francia nel 1998. L’Italia e l’Uruguay (che non prese parte alle edizioni del 1934 e del 1938 per rinuncia) sono, inoltre, le uniche due Nazionali ad aver vinto consecutivamente le prime due edizioni del torneo a cui hanno partecipato (rispettivamente nel 1934 e nel 1938 e nel 1930 e nel 1950). Le due edizioni vinte dalla nazionale uruguaiana sono state quelle con il minor numero di squadre partecipanti alla fase finale: tredici.
Le uniche confederazioni calcistiche ad avere avuto squadre vittoriose nel mondiale sono la CONMEBOL (America del sud) con nove trofei, cinque per il Brasile e due ciascuno per l’Argentina e l’Uruguay) e la UEFA (Europa) con undici trofei, vale a dire quattro per l’Italia e la Germania, uno ciascuno per Inghilterra, Francia e Spagna.

Minuto per minuto
I top players ad aver collezionato il maggior numero di convocazioni sono i seguenti (gli anni in corsivo le edizioni in cui, pur essendo stati convocati, non hanno totalizzato alcuna presenza): 5 edizioni per il messicano Antonio Carbajal (1950-1954-1958-1962-1966), alla pari con il tedesco Lothar Matthäus (1982-1986-1990-1994-1998) ed il nostrano Gianluigi Buffon (1998-2002-2006-2010-2014). Il record di maggior numero di minuti giocati è tutto italiano: 2218 minuti per Paolo Maldini.
Sul podio dei calciatori pluri-vincitori (coloro che hanno vinto più mondiali con la propria nazionale) troviamo il Brasile in testa con ben 16 calciatori: Pelé, vincitore di 3 edizioni, mentre i restanti ne hanno vinte almeno 2; l’ultimo è stato Ronaldo L. N. de Lima con le edizioni del 1994 e del 2002. Secondo posto meritato, anche se datato, va agli azzurri con 4 calciatori Giovanni Ferrari, Guido Masetti, Giuseppe Meazza e Eraldo Monzeglio, tutti vincitori delle edizioni 1934 e 1938. Terzo posto per l’Argentina con un solo pupillo: Daniel Passarella, vincitore delle edizioni 1978 e 1986.
Cartellino rosso

- Il record assoluto di cartellini è di Zinédine Zidane, che nelle edizioni dei mondiali ha collezionato ben 4 gialli e 2 rossi (uno nel 1998 e il secondo durante la notte magica di Berlino); record a pari merito con Cafu, 6 gialli e 0 rossi. Zidane contende il record a pari merito con Rigobert Song (del Camerun), 2 rossi anche per lui.
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