ROMA, 25 luglio – Analogamente al Chievo, per la stessa vicenda che ha coinvolto la società e vale a dire quella delle plusvalenze fittizie, il tribunale federale nazionale ha punito il Cesena con 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2018-2019, nel caso in cui la società riuscisse ad iscriversi ad un campionato.
Il caos: non vengono pagati gli stipendi e i contributi di tesserati e dipendenti in scadenza il 26 giugno, anche se il 30 giugno viene lo stesso presentata regolare domanda di iscrizione al campionato di serie B. La richiesta viene rigettata dopo il parere negativo della Co.vi.soc. Una via crucis conclusa poi con l’avviso di sfratto per lo stadio e gli impianti di Villa Silvia – ricevuto dal Comune di Cesena il 2 luglio scorso – e poi la visita della guardia di Finanza a casa del presidente Giorgio Lugaresi e in sede in Corso Sozzi.
E poi, il noto epilogo, la società è fallita, e ne venne dato l’annuncio con poche righe: “L’Ac Cesena comunica che il consiglio d’amministrazione riunitosi in data odierna ha deliberato di aderire all’istanza di fallimento avanzata dalla procura della Repubblica di Forlì”. Il 23 giugno la Procura della Repubblica depositava l’istanza di fallimento con susseguente richiesta di commissariamento: l’udienza si terrà il 9 agosto presso il tribunale di Forlì.
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