Cesena, 16 luglio 2018 – “L’Ac Cesena comunica che il consiglio d’amministrazione riunitosi in data odierna ha deliberato di aderire all’istanza di fallimento avanzata dalla procura della Repubblica di Forlì”.

Poche righe, quelle del comunicato stampa pubblicato dalla società ieri pomeriggio. Titoli di coda su settantotto anni di storia, quella dell’AC Cesena. Sembra lontano e inutile la giornata del 18 maggio scorso quando, all’Orogel Stadium Manuzzi, ebbe luogo la vittoria (1-0) sulla Cremonese che permise di realizzare una più che meritata salvezza conquistata sul campo. Nessuno avrebbe immaginato, quel giorno, che genere di bufera si sarebbe scatenata, a patire dalla doccia ghiacciata del 19 giugno, quando la pec dell’agenzia delle entrate comunicava il rigetto della richiesta del Cesena Calcio: a nulla è servito il lavoro dei tecnici per cercare di superare le eccezioni perché a quel “no” ne sono seguiti altri due, l’ultimo il 28 giugno.

E poi il caos: non vengono pagati gli stipendi e i contributi di tesserati e dipendenti in scadenza il 26 giugno, anche se il 30 giugno viene lo stesso presentata regolare domanda di iscrizione al campionato di serie B. La richiesta viene rigettata dopo il parere negativo della Co.vi.soc. Una via crucis conclusa poi con l’avviso di sfratto per lo stadio e gli impianti di Villa Silvia – ricevuto dal Comune di Cesena il 2 luglio scorso – e poi la visita della guardia di Finanza a casa del presidente Giorgio Lugaresi e in sede in Corso Sozzi. Ci auguriamo che la società bianconera possa riprendersi al più presto e possa tornare ad essere tra le protagoniste della Lega B; ai tifosi diciamo “non mollate”.

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