Esclusiva, Gerbaudo: “Lo Zac ha fatto la differenza. Spero che…”
Esclusiva, ai nostri microfoni l’ex Foggia Matteo Gerbaudo ha commentato così la vittoria: in Serie D segnò una doppietta proprio al Cerignola

Matteo Gerbaudo, fotografia di Luigia Spinelli per lagoleada.it - RIPRODUZIONE VIETATA
Esclusiva di lagoleada.it, intervenuto ai nostri microfoni l’ex Foggia Matteo Gerbaudo, oggi al Mantova, ha commentato così la vittoria contro il Cerignola. Il classe 1995 ha vestito la maglia rossonera nelle stagione 2019-2020, quando il club dovette ripartire dalla Serie D.
Il centrocampista in rossonero conta 20 presenze e 3 reti, mentre al Mantova ha siglato 5 reti in 105 presenze. Gli abbiamo chiesto di commentare, con noi, l’importante vittoria del Foggia contro i gialloblù; ecco cosa ci ha detto!
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Matteo Gerbaudo: “Lo Zaccheria ha fatto la differenza”
Hai seguito la partita?
“Non ho potuto seguirla in diretta ma controllavo il risultato in tempo reale e, ti dico la verità, fino all’80simo non ero sicuro che il Foggia ce la potesse fare. Sul 2-0 in effetti un po’ ci ho sperato e un po’ me lo immaginavo perché poi dopo sappiamo tutti cosa vuol dire giocare allo Zaccheria e quando il tifo è dalla tua parte sicuramente è una motivazione in più per buttare il cuore oltre l’ostacolo ed è quello che hanno fatto i giocatori del Foggia, provarci in tutti i modi e non a caso sono arrivati i due gol nei minuti di recupero”.
Cosa pensi di questo Foggia? Dove può arrivare?
“E’ una squadra forte, ci sono molti giocatori che conoscono bene la categoria, c’è Costa, Petermann, Peralta, solo per fare alcuni nomi. E’ una squadra forte, costruita per ambire all’ingresso zona playoff senza tanti patemi d’animo, allenata da un allenatore attualmente forte, fortissimo come Delio Rossi che comunque ha fatto anche categorie ben superiori quindi, sicuramente starà dando il suo contributo con la sua esperienza e le sue conoscenze; ho apprezzato parecchio il Foggia anche a inizio anno con Gallo, che comunque ha dato un’impronta di gioco molto bella e ha ottenuto molti risultati anche grazie a lui e al suo contributo. Di mezzo c’è stato mister Somma che personalmente lo conosco e non so bene come siano andate le cose ma sono sicuro che avrà dato il massimo anche lui. Io avendo giocato a Foggia ed essendomi trovato bene, avendo vinto il campionato (quello di Serie D, ndr.), non posso che non tifare anche il Foggia, quindi sicuramente farò il tifo fino alla fine e spero possa arrivare in finale a giocarsi di nuovo la promozione in Serie B, categoria minima che gli spetta alla squadra e alla piazza”.
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Il Foggia della Serie D è stato il primo passo per la rinascita: parte del merito per essere arrivato fin qui è anche di quel gruppo
“Si, fu il primo passo per la rinascita. Sono felicissimo e orgoglioso di averne fatto parte e di aver contribuito con gol e assist a riportare il club nei professionisti; fu il minimo che potessimo fare, per ricambiare l’entusiasmo dei tifosi e tralaltro non posso non ricordare la doppietta che feci proprio col Cerignola che lì, allo Zaccheria, fece infuocare veramente mila e mila persone perché lo stadio era quasi pieno. Sicuramente mi lascia sempre un bel ricordo questa squadra e questa città“.
Ti senti ancora con qualche membro di quella squadra?
“Con Viscomi, Cittadino e Tortori, quelli con cui avevo legato di più. Il gruppo era un gruppo forte, fatto di giocatori comunque di esperienza, di categoria, e anche di categoria superiore. E’ stato un bel mix di giovani, tra tutti mi viene in mente Salines e Kourfalidis che comunque uno gioca in B al Cagliari e l’altro ha vinto la Serie C con la Feralpisalò e sono due giocatori che con noi giocavano e ci mettevano sempre l’anima; poi gli altri come Campagna, Cadili sono comunque ragazzi che giocano e si divertono ancora col calcio”.
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Per il tuo Mantova è stata una triste stagione, culminata purtroppo con la retrocessione…
“Per noi è stata un’annata deludente, non mi sono spiegare come sia stato possibile ritrovarci ai playout e non mi riesco a spiegare come è possibile essere retrocesso. Fa parte del calcio si, però il dispiacere è enorme ed essere ricordato in una piazza gloriosa come Mantova come uno dei giocatori che comunque ha fatto parte della rosa che è retrocessa non mi piace; perché ero vicecapitano, perché era tre anni che ero lì, perché avevo anche altri anni di contratto e quindi sicuramente non è una cosa bella; non è una cosa che mi porterò a cuor leggero dietro. Dispiace ovviamente per la piazza, per i tifosi, per la società, bisogna andare avanti”.
“Vedremo se ci sarà l’occasione di continuare col Mantova oppure no. Non lo so. Per quanto riguarda il futuro c’è solo da aspettare, cercare di farsi trovare pronto in caso di una chiamata da qualche parte. E’ chiaro che il Mantova, secondo me, era stato costruito per altri obiettivi, purtroppo non ci siamo riusciti, è stata una stagione parecchio sfortunata: abbiam giocato senza punta centrale per sei mesi, e nonostante poi sia arrivato Bocalon con 12 gol non è riuscito a riportarci su, abbiamo avuto grossi problemi in fase difensiva; però ripeto, annate che purtroppo vanno così, non si possono modificare, non possiamo tornare indietro. Bisogna accettare il risultato finale e cercare di ripartire più forte di prima”.
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Intervista a cura di Antonio Piazzolla e Benito Girardi per lagoleada.it – RIPRODUZIONE VIETATA
Si ringrazia il Mantova 1911 per la cortese disponibilità.