Che buffa la vita, che strano il calcio. Per la seconda volta nella storia i transalpini vincono il Mondiale, vent’anni dopo la prima, vent’anni dopo aver battuto la stessa Croazia, con un (quasi) ventenne: Kylian Mbappé.

Mosca, 15 luglio 2018, la Francia vince la ventunesima edizione del Mondiale, con lo spietato 4-2 alla Croazia, distrutta dalle precedenti gare concluse ai supplementari e ai rigori: è il calcio, “oggi a me, domani a te”. Funziona così. Francia che negli ultimi vent’anni ha disputato tre finali vincendone due, con la gioiosa eccezione del 2006, di quella squallida testata di Zidane a Materazzi: i Bleus risultano anche per la statistica la squadra più forte dal 1998.

Griezmann costruisce su rigore l’incipit di un sogno

Quel rigore del 2-1 di Antoine Griezmann, probabilmente, ha deciso l’esito del match prima dell’intervallo. Rigore assegnato dall’arbitro argentino Pitana – attraverso il Var – per la volontarietà del fallo di mano di Perisic sul corner di Griezmann stesso.
Il 2 a 1 di Griezmann
Il 2 a 1 di Griezmann, crediti: FIFA

In tre per la corsa al Pallone d’Oro

Cristiano Ronaldo, Leo Messi e Neymar Jr. No, nessun di loro è in corsa per il “Pallone d’Oro”. Parliamo invece di Griezmann coi suoi calci da fermo (premiato come uomo della finale), Pogba e Mbappé, due tiri chirurgici che prima della fine hanno ucciso le speranze della Croazia; Lloris regala poi a Mandzukic il 4-2 finale che ha fornito un supplemento di illusione; Croazia che forse, fosse stata meno stanca, avrebbe potuto portarla ai supplementari con un 4-4.

E che dire di Deschamps che l’ha sollevata due volte? Nel 1998, conquistandola sul terreno di gioco con Zidane e compagni, e vent’anni dopo da allenatore, entrando nel ristrettissimo olimpo dei vincitori di un Mondiale da calciatori e da ct: prima di lui solo il brasiliano Zagallo e il tedesco Beckenbauer. Deschamps, che si è sempre dichiarato debitore filosofico del calcio italiano, non ha avuto remore nel confermarlo: nel 4-4-2 ideato per la circostanza.

Didier Deschamps
Didier Deschamps, crediti: FIFA

Croazia a testa alta!

Se qualcuno, anche solo per un istante, ha dubitato della Croazia, non ritenendola all’altezza della situazione, non ha capito come funziona il calcio. La Francia ha certamente qualità migliori, ma la Croazia non è da meno, ed è stata svantaggiata dalla stanchezza di aver lottato per tre partite consecutive, fino ai supplementari (2 su 3 finite ai rigori).

Modric e compagni sono stati capaci di reagire subito con Perisic alla beffa dello svantaggio casuale, su autogol di Mandzukic, e hanno provato a farlo anche dopo il raddoppio. La fatica dell’ora e mezzo in più in campo ha avuto la meglio, senza contare il giorno di riposo in meno rispetto ai transalpini: e la pioggia ha accarezzato sul finale quei volti stanchi, delusi, disperati.

Kolinda Grabar-Kitarović
La Presidentessa croata Kolinda Grabar-Kitarović abbraccia Modric a fine gara, crediti: FIFA

Il tabellino di Francia – Croazia

Francia (4-2-3-1): Lloris, Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez, Pogba, Kanté (10′ st Nzonzi), Mbappé, Griezmann, Matuidi (28′ st Tolisso), Giroud (37′ st Fekir). (23 Areola, 16 Mandanda, 3 Kimpembe, 17 Ramy, 19 Sidibé, 22 Mendy, 8 Lemar, 11 O. Dembelé, 20 Thauvin). All.: Deschamps.

Croazia (4-2-3-1): Subasic, Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (37′ st Pjaca), Brozovic, Rakitic, Rebic (26′ st Kramaric), Modric, Perisic, Mandzukic. (12 L. Kalinic, 1 Livakovic, 5 Corluka, 8 Kovacic, 13 Jedvaj, 15 Caleta Car, 19 Badelj, 22 Pivaric, 14 Bradaric). All.: Dalic.
Arbitro: Pitana (Argentina).

Reti: nel pt 18′ Mandzukic (autorete), 28′ Perisic, 38′ Griezmann (rigore); nel st 14′ Pogba, 19′ Mbappé, 24′ Mandzukic. Ammoniti: Kanté, Hernandez e Vrsaljko per gioco falloso.
Angoli: 6-2 per la Croazia. Recupero: 3′ e 5′. Spettatori: 81.030.

Bado alle ciance ragazzi e mettiamo da parte rivalità sportiva, questa Francia meritava di vincere ed ha vinto. Chapeau.

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