Zeman: “Ronaldo? Non ha fatto il salto di qualità nella Juve”

In una intervista per La Gazzetta dello Sport, Zdenek Zeman traccia un bilancio di quella che è stata la stagione calcistica della massima serie; una stagione che il tecnico boemo definisce “brutta perché in 50 anni sono stato fermo poche volte”. La lotta scudetto, secondo il boemo, non è mai cominciata: “Ormai è così da otto anni. Le inglesi invece sono in finale di Europa League e Champions League perchè hanno una mentalità offensiva, giocano per fare un gol in più”.
Parlando dei singoli, si dice deluso dall’annata di Cristiano Ronaldo: “La sua stagione è stata un pò peggio di quella di Quagliarella. Si tratta di un campione, ma nella Juve non c’è stato il salto di qualità”. Applausi invece per l’Atalanta di Gasperini: “Gioca il calcio più europeo di tutte“. Lo sguardo si estende all’Europa e alla Premier League, dove le prime 5 in classifica hanno un allenatore straniero in panchina: “Gli allenatori si adattano al calcio inglese – spiega Zeman – penso a Guardiola: se vediamo una vecchia partita del Barcellona e una oggi del City, giocano un calcio diverso”. Come quello che Zeman vede oggi, nell’era dei social: “Entrare nelle teste dei calciatori è molto più difficile. Quando ho cominciato la squadra era una famiglia, si stava insieme. Oggi il calcio è uno sport di 11 individui”.

“Mi spiace che con me Daniele abbia fatto la peggior stagione della sua carriera”

Nell’agenda dell’ultima giornata di Serie A un posto di rilievo sarà dedicato all’addio alla Roma di Daniele De Rossi. “Un giocatore che ha dato 18 anni alla Roma meriterebbe di decidere lui quando smettere – l’idea di Zeman – ma il calcio di oggi non lo permette. Mi spiace che Daniele abbia fatto con me la peggiore stagione della sua carriera (annata 2012/2013, ndr): ancora non so se per colpa mia o colpa sua”. Dal capitano della Roma all’analisi sull’operato della società: “Troppe cose quest’anno non hanno funzionato, a partire dalla campagna acquisti. Se prendi uno come Di Francesco, ottimo ragazzo e tecnico, poi devi seguirne le indicazioni. Ma oggi gli allenatori contano poco“.