La vita, in tutti i settori, riserva fatti sorprendenti e inspiegabili. Non solo a livello politico ed economico, bensì anche sportivo. Per esempio l’allontanamento di Allegri dalla panchina della Juventus, avvenuto per motivi misteriosi, che nessuno ha avuto l’ onestà di spiegare. Io non sono un gobbo e le vicende dei bianconeri non mi turbano il sonno. In quanto italiano mi è dispiaciuta l’ esclusione della gloriosa squadra dalla massima competizione europea.
sono le parole con cui Vittorio Feltri comincia il suo editoriale.
Sono più stupito di un’altra eliminazione, quella dell’allenatore più bravo in circolazione: cinque scudetti conquistati in cinque anni. Rimane da capire il perché di una rimozione avvenuta qualche giorno dopo il trionfo in campionato. È un licenziamento esteticamente ripugnante. La mancanza di stile sta avendo il sopravvento pure nel calcio.
continua Feltri nel suo editoriale e aggiunge:
“Anche la Lazio, guidata con maestria da Lotito, si è comportata recentemente male, da autentica burina. Mi riferisco alla finale di Coppa Italia, vinta dai capitolini in modo vomitevole. Ma questo è niente. Sullo 0 a 0 l’Atalanta ha subito un torto sesquipedale: un giocatore biancazzurro in piena area orobica ha colpito volontariamente la palla con la mano sinistra deviandola sul palo, quando era destinata a finire in rete. L’arbitro intontito non se ne è avveduto e può capitare. Neanche i signorini del Var abbiano percepito l’orrendo e macroscopico fallo“.
Poi conclude citando Lotito:
I bergamaschi sono stati privati di un gol. Ma il vero problema è che i laziali sono stati graziati due volte, poiché l’atleta autore dello smanacciamento truffaldino, già ammonito, sarebbe stato espulso automaticamente. Lotito, che stimo, nei commenti post match ha mandato affanculo (testuale) l’allenatore atalantino, il quale aveva fatto notare l’ingiustizia. Una cafonata imperdonabile ai danni di una vittima va segnalata e condannata. La Lazio ha vinto la Coppa però non se ne può vantare, semmai deve vergognarsene.
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