E così, Gian Piero Ventura lascia la panchina dopo solo quattro giornate, dopo che il Chievo pareggia con il Bologna: riprendiamo il titolo del quotidiano “La Stampa”.
Come cambiano le cose dopo un anno. Da quel “Non mi dimetto…”, in azzurro, è passato esattamente un anno dal fallimento Mondiale a San Siro contro la Svezia: “Non mi dimetto perché non sono l’unico colpevole. E, poi, lo avevo fatto dopo la partita con la Macedonia a Torino”, era questo il punto di Giampiero Ventura. Questa volta le dimissioni diventano il modo per uscire di scena dopo una scelta affrettata: Ventura lo annuncia alla squadra, il Chievo ultimo in classifica, non più sotto zero lontano dalla salvezza, in un clima di triste rassegnazione.
Disastroso ko con l’Atalanta al debutto, ko a Cagliari e ko con il Sassuolo di nuovo al Bentegodi, poi il 2 a 2 di ieri con il Bologna: “Vi ringrazio dell’impegno, ma ho deciso di andare via”, le parole del tecnico dopo il pareggio con gli emiliani. “Le sue dimissioni possono essere definite congelate: nelle prossime ore faremo una riflessione tutti insieme, alla presenza di Campedelli” – racconta invece il direttore sportivo del Chievo, Romairone. Ventura però la sua riflessione l’ha già fatta perché, anche in caso di vittoria con il Bologna, il copione non sarebbe cambiato. L’ex ct azzurro aveva accettato la panchina di un club penalizzato (-3) e con un futuro da decifrare ma, in questo mese, ha capito che la strada per la salvezza è impossibile senza il supporto della società o senza programmi chiari e ben definiti.
Per l’ex ct si tratta di un gesto di responsabilità ora che, ha capito, come ogni possibile svolta, negativa o positiva, venga sempre fatta ricondurre alla sua persona: “Se vinco, ha vinto Ventura. Se perdiamo, ha perso Ventura”, sintesi di un allenatore che non vuole chiudere la carriera con la triste avventura in azzurro. Campedelli proverà a far cambiare idea al tecnico individuato per il prossimo biennio, anche per ripartire dalla serie B. “Ha l’entusiamso di un ventenne, è l’uomo giusto”, sono le parole del patron veneto soltanto poche ore fa. L’entusiasmo Ventura non l’ha perso ma per il calcio, evidentemente non più per il Chievo. Il club dovrà decidere cosa fare.
Fonte: La Stampa
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