ULTIM’ORA SERIE A: introduzione del VAR a chiamata | L’AIA ha tenuto tutto nascosto

Illustrazione del VAR (Depositphotos FOTO) - lagoleada.it
Il VAR ha rivoluzionato il mondo del calcio, sotto tutti i punti di vista. Eppure, esistono tante varianti che verranno introdotte man mano.
Il VAR, acronimo di Video Assistant Referee, è un sistema introdotto per supportare gli arbitri nelle decisioni più delicate, come gol, rigori, cartellini rossi diretti e scambi d’identità. Non sostituisce l’arbitro, ma lo aiuta a correggere errori chiari ed evidenti.
Il funzionamento è semplice: una squadra di arbitri davanti ai monitor analizza le immagini in tempo reale e comunica con l’arbitro in campo. Quest’ultimo può accettare il suggerimento o andare a rivedere l’azione direttamente sul monitor a bordo campo.
Negli anni sono nate alcune varianti. L’offside semiautomatico, ad esempio, utilizza sensori e intelligenza artificiale per segnalare i fuorigioco in pochi secondi. In altri sport, come il tennis o il rugby, si usano sistemi simili ma con tecnologie specifiche per le dinamiche di gioco.
Il VAR ha diviso tifosi e addetti ai lavori: c’è chi lo considera una svolta per la giustizia sportiva, e chi lo vede come un freno al ritmo e all’emozione del calcio. Ma una cosa è certa: ormai fa parte del gioco.
Il VAR guarda avanti
Il VAR, ormai parte integrante del calcio moderno, continua a far discutere. C’è chi lo ama, chi lo sopporta e chi proprio non riesce ad accettarlo. Ma al di là delle opinioni personali, una cosa è chiara: il sistema è ancora in fase di sviluppo. Giovane, come lo ha definito il presidente dell’AIA Antonio Zappi, e in continua trasformazione (Fonte: Gianpaolo Calvarese – Instagram). Un cantiere aperto, insomma, dove ogni stagione porta novità, correzioni e anche qualche esperimento.
Tra le possibili rivoluzioni all’orizzonte ce n’è una che incuriosisce parecchio: il cosiddetto challenge, ovvero la possibilità per gli allenatori di chiedere la revisione di un episodio controverso. Una sorta di “VAR a chiamata”, simile a quello che si usa già in altri sport come il tennis o il volley. Non è ancora chiaro se e quando verrà introdotto, ma l’idea comincia a prendere forma nei piani dell’AIA (Fonte: Gianpaolo Calvarese – Instagram).

Cosa accadrà ora?
Parlando in un’intervista a Radio Goal (Radio kiss Kiss), riportata dall’account Instagram @gianpaolocalvarese_official, Antonio Zappi ha toccato diversi punti chiave sul futuro del VAR. Ha ribadito che il protocollo “è giovane, ma in continua evoluzione”, e ha sottolineato come molte delle criticità iniziali siano ormai superate. L’obiettivo, oggi, è rafforzare la tutela degli arbitri e garantire maggiore uniformità nelle decisioni.
Sul tema del challenge, Zappi ha aggiunto: “Sarà l’evoluzione naturale del protocollo”. Al momento si tratta di un’ipotesi, una prospettiva in fase di studio. Intanto, si sta lavorando anche per estendere l’utilizzo del VAR alla Serie C e al calcio femminile, due ambiti ancora esclusi da questa tecnologia. L’idea è chiara: rendere il supporto video più accessibile e capillare, mantenendo però equilibrio e sostenibilità.