giovedì, 16 Gennaio, 2025

Questo tifoso percorre ogni volta 2000 km per seguire il Foggia

Durante ogni viaggio prova emozioni che “solo un foggiano DOC può provare”. Ecco la storia di un tifoso che macina chilometri per seguire il Foggia

Di storie belle, legate alla nostra città ai colori rossoneri, ne abbiamo raccontante tante. Da chi segue il Foggia dal Giappone agli Stati Uniti, passando per la Siberia. Ma quella che vi raccontiamo oggi ha tutt’altro sapore.

È la storia di Alfredo De Carlo, un tifoso sfegatato di vecchia data, che sale a bordo di un treno, dalla Val di Susa, per seguire l’amato Foggia. Abbiamo deciso di fargli qualche domanda, ecco com’è andata!

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Foggia Alfredo De Carlo
Alfredo De Carlo con Zeman in una foto del 1991

Da quando segue il Foggia e quale formazione le è rimasta maggiormente nel cuore?

“Il Foggia lo seguo da sempre ero ragazzino e la prima partita che ho visto è stata Foggia-Inter 3 a 2 e da allora non ho più smesso di amare questi colori. La formazione che più mi è rimasta nel cuore oltre la mitica (Missioni, Capra, Valade’, Bettoni, Rinaldi, Farlo, Oltremare ecc..) quella della galoppata vincente nell’anno della promozione dalla B alla A con Zeman”.

Il suo primo ricordo di Zeman? Che effetto le ha fatto sapere del suo ritorno?

“Il primo ricordo che ho di Zeman è quando il Foggia venne a giocare a Torino. Io con i foggiani residenti nella mia zona (Val di Susa) formammo un club e per quell’occasione la società mi invitò ad assistere l’allenamento e consegnai un targa al Maestro. Il ritorno di Zeman a Foggia è stata una ventata di entusiasmo mista di emozioni adrenaliniche”.

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De Carlo ieri e oggi accanto a Zeman, a distanza di 30 anni

Cosa significa macinare chilometri ogni settimana per seguire il Foggia? Quali emozioni e sensazioni prova durante ogni viaggio?

”Fare tanti km per il Foggia mi da un senso di appartenenza per questi colori e per questa bistrattata ma bella città che non tutti possono capire. Durante ogni viaggio si provano delle sensazioni che solo un foggiano doc che sta lontano da ormai 40 anni può sentire perché sono scritte nel suo DNA!”

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