Ewald Lienen, crediti: kaisermagazine.com
14 agosto 1981, l’Arminia Bielefeld si scontra con il Werder Brema, una serata indimenticabile per Ewald Lienen perché, in un terrificante contrasto con Norbert Siegmann, si lacerò la gamba: una ferita estesa per 25 centimetri che richiese ben 23 punti di sutura.
Nonostante fosse sotto-shock e dolorante, il calciatore dell’Arminia corse verso Otto Rehhagel, allenatore del Werder Brema, per inveire contro di lui, accusandolo di aver aizzato Siegmann ad intervenire così duramente su di lui.
A Lienen bastarono solo 17 giorni per recuperare e ristabilirsi del tutto per poi tornare tranquillamente a giocare, trascorrendo i due anni successivi all’Arminia, durante il quale il club riuscì a salvarsi e poi a consolidare la propria posizione di vertice nella massima serie.
Fu soprannominato “Lenin” durante la sua carriera da calciatore, per via delle sue idee politiche di sinistra oltreché per l’assonanza con il proprio cognome; era un attivista pacifista e sostenitore dello stile vegetariano; si rifiutava inoltre di firmare autografi per non mostrarsi come un divo e fu uno dei fondatori del sindacato tedesco dei calciatori professionisti.
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