Immagine in evidenza: Stefano Bandecchi, il presidente della Ternana - crediti foto: canale ufficiale YouTube Ternana Calcio Official
Dopo la sconfitta interna con il Cittadella, il presidente della Ternana Stefano Bandecchi ha tenuto una conferenza “di fuoco” nella sala stampa del Liberati. Ecco alcune dichiarazioni del numero 1 delle Fere:
“Andreazzoli ha deciso di dimettersi, questo lo ha fatto per la Ternana. Lo ha fatto perché ha detto che l’allenatore Lucarelli aveva fatto un gran lavoro, la squadra era stata costruita per lui e sicuramente se l’è costruita lui insieme a Leone (il D.S. rossoverde ndr.). […] Ha anche detto che per lui Lucarelli ha fatto un miracolo fino ad oggi […]”.
“Torna Lucarelli? Andreazzoli ha consigliato Lucarelli, dato che Andreazzoli se ne va, ci penso qualche ora. Con tutti quelli che sono qui che vogliono Lucarelli, siccome sono un po’ un bastian contrario, un po’ str***o e ora mi girano anche un po’ le pa**e dato che la gente ti tira per i capelli, non lo so. Questo lo vedrò, sono io che decido: può darsi che, per tutti quei coglioni che continuavano a dire che ero un cog****e, non torni Lucarelli e se ne vadano tutti a fan***o. […]”.
“[…] Noi siamo una squadra, oggi, in difficoltà. Il passo che ha fatto Andreazzoli è un passo che non ho mai visto fare da qualsiasi altro allenatore da quando mi occupo di calcio: lo ringrazio e poi vedremo chi andrà al posto suo. Alla piazza conviene stare tranquilla, pacata perché poi i suggerimenti mi stanno un po’ sulle pa**e: sembra che qualcuno fosse contento del risultato, io non so se vengano qui allo stadio per tifare noi o fare tante chiacchiere. […] Abbiamo vinto un campionato senza nessuno che ci rompesse i cog****i, non dessero suggerimenti e non parlassero troppo: oggi la Ternana è mia e l’ho pagata io, ho rinunciato a prendere 24 milioni domani (oggi ndr.) alle 15:00, quindi attenzione perché la Ternana sta messa male finché ci sono io”.
“Il post-partita è per rendere conto che il primo che mi rompe il ca**o deve essere massacrato, perché adesso mi sono proprio rotto i cog****i: gente violenta, che fa lo scemo e che dal primo giorno che sono arrivato qua mi ha detto che si occupa di acciaio, sapessero che io sono fatto d’acciaio. Ho speso più soldi di qualsiasi presidente che voi abbiate mai visto al mondo e vi ho fatto cambiare questa la pelle di questa città come nessun altro aveva mai fatto […]”.
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“[…] Io amo la mia squadra anche quando perde, non solo quando vince. Quello che la gente non ha ancora capito di me è che io sono un vincente perché perdo spesso ma mi rimetto in piedi. […] Oggi c’erano 3000 persone allo stadio, […] 2000 sono rimasti a mandarci a fan***o: questa cos’è, una tifoseria? Facciano un giro in Inghilterra per imparare cosa sia il calcio. […]”.
“È vero che ho sputato i tifosi? Sì, mi hanno sputato e io ho sputato a loro. […] Prima di essere ogni cosa, io sono un uomo come gli altri: se mi sputano in tre, io non solo gli risputo, ma se non ci fosse stata la fossa gli avrei dato due pizze in faccia. […]”.
“[…] Il dopo Andreazzoli? La riflessione è facile: non so se chiamerò Lucarelli, perché mi sta sul ca**o che tutti abbiano detto Lucarelli. […] Mi confronterò con Leone per il nuovo allenatore? Leone è il DS, sempre e solo Leone. Oggi ho una base di partenza, ho l’allenatore che ha dato le dimissioni ed è un grande allenatore per me a livello nazionale e internazionale, da Serie A, che evidentemente è una persona squisita ed un uomo con due cog***i che pochi altri uomini hanno al mondo e che ha avuto le pa**e di dirmi che secondo lui dovevo chiamare Lucarelli. Io gli ho detto di non fare come i tifosi che mi avrebbe fatto inca**are ancora di più con Lucarelli (ride ndr.). Detto questo, vediamo con calma“.
“A parte le battute, è evidente che Lucarelli sia la persona più vicina a questa panchina perché conosce il gruppo. L’analisi che ha fatto Andreazzoli è matura, forse un’analisi da Direttore Sportivo e Presidente: Andreazzoli ha detto che l’unico che secondo lui può dare una mano nella gestione delle cose è Lucarelli. È evidente chiamerò Lucarelli […]. Andreazzoli lavorava otto ore al giorno qua dentro: prima di venire Lucarelli deve firmare la seconda lettera, sennò non viene. […] Deve lavorare, Lucarelli è andato via perché c’era qualcosa che a me non piaceva. Quindi se Lucarelli rivede le sue posizioni viene, sennò si dimette e non viene, però per venire deve vedere le sue posizioni. Pensi che condizione fantastica: io lo pago tutti i mesi! Ora spero che telefonandomi mi dica di andare a fan***o da buon livornese e quindi non voglia venire. Se viene qua, deve imparare quello che c’è da fare: la squadra aveva delle lacune, le lacune erano forti e le hanno viste tutti. Lui deve aver imparato la lezione, le lezioni si imparano nella vita: quando non si vince si deve imparare, lui è stato esonerato perché non ha fatto ciò che doveva fare, il bravo allenatore che ha vinto la Serie C. Se vuole tornare qui, spero che torni con l’animo di quello che ha vinto la Serie C, di quello sicuro di sé e che sa quello che fa, sennò si può dimettere; se torna e non fa quello che deve fare nella maniera giusta riandrà via. […]”.
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