Foggia, Cudini: “Gara tosta. Abbiamo una chance per…”

Immagine in evidenza: mister Mirko Cudini - crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)
Nel tardo pomeriggio di oggi, il tecnico del Foggia Mirko Cudini ha presentato la sfida di campionato con il Sorrento, in programma alle 20:45 di domenica 10 marzo: tutte le sue dichiarazioni.
“A cos’è dovuta l’inversione di tendenza? I ragazzi stanno assimilando abbastanza bene, tra vecchi e nuovi, quello che in questo momento vogliamo fare come anche cambiamento che c’è stato a livello tattico e di qualche situazione. C’era e c’è bisogno di conoscenza, perché poi non tutto riesce o può riuscire subito nel breve. C’era bisogno di conoscenza coi nuovi arrivati, poi quello che ha fatto scattare qualcosa in più è stata quella piccola striscia di risultati positivi che ci ha dato un po’ di tranquillità a livello di classifica, quindi poi mentalmente tutte le cose possono venire meglio, spesso e volentieri. La perseveranza dei ragazzi nel fare quello che vogliamo, nel credere in quello che vogliamo fare fa la differenza: se le cose te le vai a cercare, le cose magari vengono, se le subisci ci sta ti giri anche male. Ce le siamo andate a cercare e ce le stiamo andando a cercare, in questo momento stiamo raccogliendo anche risultati“.
“Abbiamo preparato la gara come sempre. In questo periodo ogni tre giorni non è semplice perché trovi situazioni diverse, avversari diversi e caratteristiche diverse; andiamo su un campo veloce e rapido perché sintetico, sarà una partita diversa dal nostro campo. Affronteremo una squadra con princìpi ben precisi che porta avanti dall’inizio del campionato e anzi forse dallo scorso anno, al di là di giocatori cambiati da stagione a stagione. Vedendo gli undici effettivi della squadra del Sorrento, non hanno cambiato nessuno dal girone d’andata: è una costante crescita che stanno portando avanti e stanno raccogliendo i risultati, perché poi la classifica dà loro ragione. Ora vogliamo recuperare le energie e lo stato fisico, non semplice ogni tre giorni; vogliamo avere i ragazzi a disposizione nelle migliori condizioni, ma immagino non possano essere le migliori. Non è sempre semplice avere ritmi alti con tre partite in una settimana, dobbiamo andare alla ricerca di questo. Rizzo? Non ce la fa, è ancora fuori e si aggregherà con noi dalla prossima settimana, dai prossimi allenamenti. Sta procedendo nel suo recupero, senza affrettare troppo perché poi ha avuto diverse ricadute in quelle situazioni, stiamo andando un po’ cauti ma dalla prossima settimana dovrebbe stare in gruppo“.
“Di Noia buona scelta anche in difesa? Sicuramente sì, l’avevamo visto in precedenza e l’abbiamo visto giovedì scorso. Abbiamo un po’ di carenze in quel reparto, c’è anche la sua duttilità che ci fa comodo. Giovanni si sa adattare, è un ragazzo intelligente che sa fare diversi ruoli, per noi è un’alternativa che abbiamo in quel reparto. Aiuta anche in costruzione? Con le caratteristiche da centrocampista, è ovvio se ne tragga vantaggio in impostazione. È un pregio che i centrocampisti hanno, quando vogliamo utilizzarli da difensori. Lo sa fare, di gara in gara può essere impiegato in situazioni diverse, ma l’importante sono la disponibilità che dà e la voglia che mette in quello fa“.
“C’è una costante crescita un po’ in tutti, specie di quelli che hanno giocato maggiormente. Ci sono giocatori che sono arrivati e hanno avuto poco spazio, ma chi ha giocato di più sta crescendo in maniera costante di gara in gara. Fare nomi non è bello, ma tra quelli in costante crescita possiamo includere Rolando, Silvestro, Ercolani anche se è stato fuori… Per alcuni nomi che posso fare, potrei farne altri. Tengo tutti in considerazione perché ci sono alternative che hanno giocato poco che possono darci una grossa mano, nelle ultime otto partite finali di campionato – e speriamo oltre – sicuramente ci saranno utili. Tenkorang? Non mi aspettavo qualcosa in più, ma non per togliergli responsabilità: so benissimo delle caratteristiche che ha, l’abbiamo preso per fare la mezzala di inserimento e fase offensiva, per riempire l’area. Ora stiamo giocando coi due in mezzo al campo, lo ha fatto in precedenza con me ma non è la sua caratteristica migliore. Non si sposa molto con quelle caratteristiche, ma quando è entrato – al di là di qualche errore tecnico che forse l’ha condizionato è un po’ – devo dire che ha sempre fatto la sua parte. Avrà il suo spazio anche lui, si sta adattando anche abbastanza bene e lo utilizzeremo quando ci sarà la possibilità di essere più offensivi che difensivisti“.
“Con Carlo Ricchetti ci conosciamo da tanto tempo, venticinque anni e oltre, anche se poi non ci siamo rivisti molto spesso. La fiducia, la conoscenza e il rispetto che abbiamo tra noi è sempre stato molto reciproco e chiaro: c’è stata questa possibilità, ha avuto esperienze importanti e anche per me è un arricchimento. Lavoriamo bene, sa fare il suo ruolo e sa dare i giusti consigli, cosa fatta anche in precedenza con mister Antognozzi: non c’è stata la possibilità di poterlo ri-tesserare una volta fatta la rescissione. C’è stata l’opportunità di Carlo e l’ho colta al volo: è una figura che si sta inserendo bene, al di là che è dell’ambiente, di Foggia, tutto aiuta nell’inserimento. Ci stiamo trovando bene, al di là dei risultati, questo è chiaro. Tutto va sotto l’aspetto della fiducia, quando ci si conosce e si ha già avuto un rapporto positivo: questo rapporto positivo lo stiamo portando avanti“.
“Il cinismo si può allenare, quasi tutto è allenabile. Bisogna andare alla ricerca di questo, ma per far sì che questo venga messo in pratica ci vuole grossa disponibilità dei ragazzi nell’essere altruisti in alcune situazioni o perlomeno a giocare per il compagno, stiamo cercando di far passare questo messaggio. Col Picerno abbiamo sfondato molto a sinistra e non siamo stati molto produttivi, ma passa molto dall’essere a volte altruisti o leggere le situazioni: abbiamo giocatori individualisti, ma dobbiamo cercare di lavorare ancora di più di reparto, perché poi dopo ne traiamo vantaggio in primis giocatori, poi la squadra e l’ambiente tutto. Andiamo alla ricerca di questo e stiamo cercando di allenarlo anche se poi i giorni sono pochi in questo periodo, c’è molta gestione più che allenamento. Davanti dobbiamo essere più prolifici sotto quest’aspetto. Bisogna giocare per il compagno, a volte abbiamo la vista un po’ appannata quando vediamo un compagno messo meglio o fare una giocata giusta. Dobbiamo andare alla ricerca di questo“.
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Foggia, Cudini: “Gara importantissima. Opportunità per chiudere obiettivo e aprirne altro”
“Quanto sarà importante la partita di domani? L’importanza è altissima e la preoccupazione tanta, perché sì, veniamo da un periodo positivo e ne siamo contenti, ma la terza partita in una settimana è molto difficile per tutti, per noi e anche per gli altri: è molto difficile da decifrare come potremmo stare e capire i ritmi che possiamo avere. L’importanza della posta in palio la ho ben chiara e dobbiamo averla chiara tutti. Abbiamo un’opportunità per chiudere forse definitivamente un obiettivo e può darsi aprire qualcosa di diverso, ma non possiamo cadere nella presunzione e nella non umiltà di affrontare una partita difficile, perché è una squadra con idee, concetti, aggressività, gamba che sta forse raccogliendo in questo momento meno di quello che merita. A Benevento hanno preso quattro gol ma fatto una buonissima partita e perso per individualità degli avversari, anche col Monterosi meritavano sicuramente un risultato diverso; è una squadra che si gioca le partite, dobbiamo fare una gara molto importante sotto tanti aspetti“.
“Se mi aspettavo questo dopo la rivoluzione di gennaio? Speravo e ci auguravamo tutti questo, altrimenti saremmo qui a parlare di altro. Non avevamo la certezza, io sto lavorando come anche in precedenza: avere stimoli diversi nella squadra ha fatto molto, per il resto l’impegno che stiamo mettendo è lo stesso di prima. Non mi sto meravigliando, però questo affiatamento e questa precoce evoluzione sicuramente mi ha sorpreso un po’, questo fa parte delle situazioni e di un gruppo che vuole stare insieme, tra nuovi e vecchi. Siamo contenti, l’obiettivo che avevamo prima è rimasto uguale: lavoriamo per il bene del club, dei ragazzi. Ci siamo riusciti all’inizio del campionato e un po’ meno dopo per tanti motivi, ci stiamo tornando ora con stimoli diversi, voglia di fare, determinazione e con voglia di emergere individualmente dei ragazzi“.
“Millico? Sono soddisfatto di tante cose, un po’ meno di altre. Ha un potenziale ancora inespresso in tante situazioni: per le caratteristiche che ha, ha grossissimi margini di miglioramento, specie in fase realizzativa e decisionale. L’attaccante deve giocare per il gol, spesso e volentieri, al di là di trovarlo di reparto deve avere quella presunzione di voler far gol: deve migliorare in questo, a volte gli piace di più fare assist e non incidere, ma per incidere bisogna averlo in testa e per averlo in testa bisogna migliorarlo in allenamento, deve passare per questo percorso. Sono molto contento perché ha grossissime qualità, che deve mettere a disposizione della squadra. Sta dando anche il giusto approccio a livello generale, di sacrificio: se riesce a migliorare anche il gap in fase offensiva, credo c’entri poco con la categoria. Questo deve dimostrarlo sul campo, ciò significa fare prestazioni più importanti anche a livello qualitativo e decisionale“.
“Ravasio? È un giocatore che ha fatto tutte le partite, trenta su trenta al di là di qualche piccolo spezzone in cui è stato gestito. È un giocatore importante per loro, fisico, tecnico e di attacco profondità, completo: lo testimonia la fase realizzativa, dobbiamo stare molto attenti. All’andata ci castigò alla prima occasione, è un giocatore da prendere con le molle e le giuste considerazioni. Se ne parla poco ma credo sia un buon prospetto“.
“Se c’è un episodio che dato più consapevolezze a questa squadra? Credo ci siano state in queste partite due momenti importanti e determinanti: la prestazione di Torre del Greco che è stata la più anomala delle ultime sei partite, è stato un aspetto momentaneamente negativo che ha fatto scattare poi qualcosa di positivo. Il secondo è la vittoria in casa col Monopoli, per com’è venuta. Il passaggio da una prestazione negativa a quella vittoria ci ha dato la scintilla, sono stati due momenti che hanno spostato un po’ gli equilibri in positivo. Questi sono stati i momenti determinanti del miniciclo“.
“Che gara mi aspetto domani e quale squadra davanti a noi mi ha sorpreso di più? La partita sarà difficile per tanti aspetti come avversario, è la terza partita, per il terreno di gioco e tante situazioni a cui noi non siamo abituati, avendo a disposizione un campo grande come lo Zaccheria. Sui campi sintetici cambia un po’ la partita che vorremmo fare, dobbiamo stare attenti, sarà una partita difficilissima. Davanti a noi tante squadre hanno meravigliato per percorso, forse non preventivabili all’inizio del campionato: il Sorrento può essere una di queste, la società ha dato continuità di lavoro ad un allenatore che tempo fa sembrava potesse essere sostituito e ora stanno raccogliendo i frutti. Come loro, ci sono tante altre squadre in quel frangente di classifica, come il Messina: ha fatto un percorso positivo, quando è venuta qui e abbiamo vinto, sembrava lo avessimo fatto in maniera scontata contro una squadra poco qualitativa e non all’altezza del campionato, invece hanno fatto un percorso importante nel breve periodo, al di là che hanno pochi punti in più di noi. Ce ne sono tante, per non guardare l’alta classifica, dove c’è anche il Picerno. Ci sono tante squadre che stanno lì sopra e magari all’inizio non era preventivabile, ma questo è il bello del campionato e il difficile del nostro girone, ancora una volta e quest’anno in modo particolare. Noi dobbiamo continuare il nostro percorso e forse stupirci anche di noi stessi“.
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Immagine in evidenza: mister Mirko Cudini – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)