Sinisa Mihajlovic, ospite a ‘Rabona’ su Rai, ha raccontato il suo rapporto con l’allenatore serbo Boskov, icona del calcio italiano scomparso nel 2014: “Boskov era molto intelligente. Tu pensavi che facesse ciò che gli dicevi, invece faceva ciò che diceva lui”.
Nel 1993 Mihajlovic, alla Roma, suggerì a Boskov di fare esordire Francesco Totti in Serie A: “Portiamo questo ragazzino con noi, è bravo, se ci va bene lo facciamo esordire. Vincevamo 2-0 (contro il Brescia, ndr) mancavano 15 minuti alla fine, mi avvicinai alla panchina e chiesi al mister di metterlo dentro”.
Ma per Mihajlovic il suo futuro è ormai all’estero: “Ho rifiutato diverse proposte in Italia perchè voglio andare all’estero, sono qui dal 1992 e voglio provare a fare un’esperienza fuori dalla Serie A”. Poi ha parlato di sé come calciatore: “Calciavo le punizioni in tutti i modi ma prendevo sempre la stessa rincorsa, in modo che il portiere non potesse sapere che tiro avrei fatto, e poi lo guardavo fino all’ultimo passo, cosa che non facevo per i rigori. Ai miei giocatori dico sempre che ho sbagliato più rigori che punizioni. Ho giocato a calcio solo perché ci sono le punizioni, altrimenti avrei preferito la pallacanestro”.
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