In un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, il presidente dell’AIC Damiano Tommasi non esclude un’ipotesi estrema per le sorti dei campionati, pesantemente condizionate dall’emergenza Coronavirus:
“Si chiudono le scuole, si può chiudere un campionato o più di uno. Sarebbe un bel problema, ma purtroppo queste cose non le scegliamo noi, ma il Coronavirus. Che ormai ci ha caricati tutti sulla stessa barca, nella stessa incertezza e con la stessa fragilità”.
“Sarebbe un bel casino. C’è un’infinità di calciatori che, rispettando le regole, si trovano ad aver firmato per altri club, con decorrenza il primo luglio; ci sono i prestiti, gli svincolati. Il 30 giugno ci sono i bilanci da presentare ed è un problema per i club. Dovrà essere studiato uno scivolo, verrà fatta una moratoria, allungando gli accordi. E non bisogna esagerare con lo slittamento“.
“Mi auguro che presto si potrà tornare a giocare perché il calcio sarà un termometro della società: quando il pallone rotolerà di nuovo, saremo quasi fuori da questo incubo. Ad oggi pensare di tornare a giocare è utopia […]. Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso. […]
Siamo in contatto diretto con i calciatori contagiati e con i nostri consulenti medici. Ci stiamo ponendo il tema delle conseguenze che questo virus lascerà sui corpi dei contagiati e degli asintomatici. Non è una cosa da sottovalutare o da banalizzare una polmonite di questo tipo”.
Immagine in evidenza: Damiano Tommasi (Twitter)
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