Il mio desiderio era quello di finire la mia carriera quando e come volevo io. Avrei continuato ancora ma questa era la fine di un ciclo e l’ho portato a termine. Avrei potuto ricominciare in Serie B ma non avrei potuto giocare fino a 100 anni: il problema era iniziare qualcosa e non portarlo a termine, volevo finire il mio ciclo, con il Chievo. Peccato per la retrocessione. Ho chiesto al presidente di non fare l’uomo simbolo. Voglio responsabilità perché sono fatto così e non voglio rubare soldi, li ho già rubati giocando… Adesso devo lavorare seriamente, anche se non ci sarà spazio in società rimarremo sempre amici
sono le umili e toccanti parole di Sergio Pellissier nel corso della conferenza stampa per ufficializzare il suo ritiro dal calcio giocato. 40 anni compiuti lo scorso aprile, 174 gol tra i professionisti, 112 dei quali in Serie A con la maglia del Chievo.
“Non ho preso la decisione di ritirarmi in un giorno, ci ho pensato tutto l’anno. E’ il momento di lasciare spazio agli altri. Spero che Di Carlo mi faccia giocare le prossime tre partite. Voglio che questa società torni subito a essere quella che è stata negli ultimi anni”.
Il club ha deciso di ritirare la maglia numero 31.
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