Una bella giornata di sport e di calcio rovinata. E’ quanto accaduto nella cittadina marittima in provincia di Foggia, prima di Manfredonia-Barletta, terminata 2-1 per i padroni di casa. Nel pomeriggio infatti si sono verificati degli scontri tra le due tifoserie.
Le due fazioni sono entrate in contatto nei pressi dello stadio ‘Miramare’, prima dell’inizio della partita valida per il campionato di Eccellenza. Le dinamiche non sono ancora chiare e vi sarebbero alcuni tifosi ospiti rimasti feriti. In giornata sarebbero poi stati effettuati quattro arresti.
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Di seguito il comunicato del Manfredonia Calcio 1932 dopo l’accaduto:
“Nella giornata odierna, in cui si è invocata la pacificazione tra i popoli a livello mondiale, ci ritroviamo a vivere il momento più brutto e triste della stagione calcistica della nostra città a causa di azioni violente e insensate ad opera delle due tifoserie giunte allo stadio per assistere al derby tra il Manfredonia Calcio 1932 e il Barletta Calcio, nonché ultima giornata di campionato. La società sportiva Manfredonia Calcio 1932 esprime ferma condanna rispetto allo scontro avvenuto tra le due tifoserie sul lungomare Nazario Sauro, nei pressi dello stadio, che ha provocato diversi feriti. Nello sport ci possono essere alti e bassi ma la violenza va condannata, sempre. Più che mai ora, in un periodo di tensioni globali e in cui di episodi del genere non abbiamo di certo bisogno. Non ci sono giustificazioni a tali azioni e confidiamo nelle indagini degli organi preposti per accertarne le responsabilità. Congiuntamente al presidente del Barletta Mario Dimiccoli e al nostro Sindaco Gianni Rotice esprimo netta condanna e stigmatizzo fortemente l’accaduto odierno. Oggi doveva essere una giornata di festa, macchiata ad opera di alcuni folli. Ringrazio personalmente le forze dell’ordine, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, per il pronto intervento che ha permesso di sedare lo scontro, e in particolar modo l’agente della Digos Matteo La Torre che segue da sempre con grande cura e attenzione le questioni di pubblica sicurezza della nostra squadra. Lavoriamo da anni per diffondere i valori sani e virtuosi del calcio e questi episodi non appartengono al mondo dello sport” – conclude il Presidente Michele D’Alba.
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