Bordo Campo

Foggia, nella scacchiera di Cudini l’alfiere è Schenetti

“Nuovo ruolo a supporto delle punte. Nel Foggia a scacchi l’alfiere è Schenetti, da esterno a trequartista: Cudini lo considera il jolly a sorpresa nelle mosse d’attacco rossonere”, titola così l’edizione odierna del Corriere dello Sport, che analizza il ruolo del calciatore milanese nella formazione del mister marchigiano: Il Foggia riparte dal primo tempo dello stadio Iacovone. Guardando il bicchiere mezzo pieno – e andando dunque oltre al freddo risultato finale si è vista una buona base sulla quale potrà lavorare mister Cudini”.

“Infatti i rossoneri non hanno giocato affatto male, in particolar modo nei primi 45’ di gioco, creando qualche grattacapo di troppo a mister Capuano. Poi alla fine ha prevalso la fisicità della compagine ionica: i rossoblù hanno svolto un ritiro precampionato molto in anticipo rispetto al Foggia. A ciò va aggiunto che Cudini ha il non facile compito di far amalgamare al più presto i tanti volti nuovi, molti dei quali sono arrivati all’ultimo minuto e sono scesi in campo allo Iacovone con pochissimi minuti di allenamento nelle gambe – scrive CdS.

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Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Juventus Next Gen (Coppa Italia Serie C 22/23) – crediti: foto di Mario Marino (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Schenetti in mezzo al campo manda l’avversario in confusione

Ciò che ha sorpreso è stato l’atteggiamento tattico del Foggia, che ha retto fin quando ha potuto. Tutti – Capuano compreso – si aspettavano il 4-3-3 tipico di Cudini ma il tecnico di Sant’Elpidio a Mare ha sorpreso tutti giocando sulla posizione di Schenetti in mezzo al campo. E così i satanelli sono scesi in campo con un 4-3-1-2, con l’ex Virtus Entella schierato tra le due linee. Effettivamente la posizione di Schenetti in mezzo al campo è riuscita a mandare in confusione in più occasioni la retroguardia rossoblù: è stato suo il primo tiro della gara – al 41’ del primo tempo -, arrivato dopo essersi destreggiato nell’area di rigore rossoblù. Ma a Capuano non la si fa: l’allenatore salernitano è corso ai ripari all’inizio della ripresa, cambiando in corsa l’impostazione tattica del Taranto dal 3-5-2 ad un 3-4-3. Il resto è storia: è lui ad aver avuto la meglio al 90’, grazie anche alla miglior forma fisica dei suoi calciatori – si legge sul quotidiano.

“Insomma, quella di domenica sera è stata una partita a scacchi tra Cudini e Capuano, vinta nel secondo tempo da quest’ultimo grazie a una contromossa tattica e alla fisicità dei suoi. Ma per il Foggia non si tratta assolutamente di una partita da cancellare nella sua totalità. I tifosi probabilmente si aspettavano qualcosa di più in termini di risultato ma le indicazioni ricevute da Cudini domenica sera saranno utili per le prossime partite, a cominciare da quella casalinga – esordio allo Zaccheria – contro il Giugliano. Quali sorprese riuscirà a proporre Cudini nel match contro i tigrotti? È possibile che l’allenatore riproponga il 4-3-1-2 anche nella prossima giornata di campionato. La proposta di giocare con Schenetti trequartista ha reso più di quanto immaginato anche se il risultato finale non è stato dei migliori. La speranza è che Cudini riesca a tirare comunque qualcosa fuori dal cilindro. Non sarà facile: il Foggia dovrà ripartire da alcuni punti fermi. Ovvero le belle cose viste domenica a Taranto. Con qualche allenamento in più per i nuovi la squadra dirà la sua” – conclude CdS.

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Antonio Piazzolla

Giornalista e scrittore

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Antonio Piazzolla
Tags: inprima

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