“Siamo stati costretti, obbligati ad esonerarlo” – ha esordito in conferenza stampa Rubiales – “Deve essere un messaggio chiaro per tutti i lavoratori della federazione. La forma con cui si fanno le cose è importante, nessuno può andare oltre le reazioni. Ho parlato con tutti quelli con cui dovevo parlare prima di prendere questa decisione. Siamo in una situazione molto complicata. Il Real? Non sono io a dover dire al Real Madrid come si fanno le cose, dico solo che la Nazionale è la squadra di tutti gli spagnoli. Cercheremo di toccare il meno possibile. Il Real voleva un allenatore e ha cercato il meglio, è lecito, non ho niente da dire al riguardo. Ma se l’allenatore cercato sta lavorando per la federazione spagnola, allora non può fare le cose in questo modo. L’ho scoperto con una-due telefonate cinque minuti prima dell’annuncio ufficiale”.
“Spero che la Spagna vinca la Coppa del Mondo”
“Sono molto triste, ma spero che la Spagna vinca la Coppa del Mondo” – sono le poche dell’ormai ex ct. – “Abbiamo una squadra magnifica e cercheremo di vincere il Mondiale“.
Il nuovo ct Fernando Hierro, allenatore dell’Under 21 e assistente di Lopetegui, non cambierà nulla: “Non posso certo cambiate tutto, gran parte dello staff continua con noi, la partita con il Portogallo è vicina. Dobbiamo usare intelligenza e coerenza, e sapere che non si può buttare via tutto. Io sono stato presente a ogni allenamento e in due giorni non si può cambiare nulla. Il nostro cammino nelle qualificazioni è stato fantastico, e a i giocatori chiediamo di fare lo stesso qui. Sappiamo di averne molti di grande categoria”.
Riguardo il fatto che molti giocatori avrebbe voluto che Lopetegui restasse, Hierro ha risposto così: “Domani vedremo ma ho già detto loro che posso guardare tutti negli occhi, e che sono tranquillo. Non ci sono giustificazioni per non puntare all’obiettivo per il quale siamo qui. Sanno tutti che abbiamo una grande occasione, siamo venuti qui a lottare per un titolo mondiale. Per quanto tempo è il mio contratto? Il mio incarico si chiama Portoqallo, poi la partita successiva e poi ancora l’altra. Non pensiamo ad altro: dietro di noi c’è un paese pieno di speranza e che crede in noi”.