L’avventura di Ronaldo come presidente del Valladolid, club di Liga che sta lottando per la salvezza, è entrato nella parte più calda. E in una intervista a Sky Sport, l’ex attaccante brasiliano, conosciuto da tutti come “il fenomeno”, ha raccontato i motivi di questa scelta imprenditoriale: “Sono innamorato del calcio e credo che lo sarò per sempre. Però non volevo diventare allenatore, perché quella vita ha la stessa routine del giocatore: allenamento tutti i giorni, viaggi e ritiri, ovvero tutte cose che non mi piacevano da giocatore. Però come detto sono innamorato del calcio e volevo essere ancora coinvolto in questo sport. Sono andato a cercare – ha proseguito il brasiliano – sul mercato delle situazioni dove potevo entrare, ho visto un sacco di società interessanti, però l’offerta del Valladolid era esattamente ciò che cercavo. Una città con un potenziale incredibile, di 400.000 abitanti, situata in una regione con più di 1 milione e mezzo di persone. Il club che milita in Liga, con 90 anni di storia e tradizione. Era il colpo perfetto! Perciò mi sono buttato di testa. Mi sto divertendo. Per me è una grande sfida“.
“Presidente in Italia? Ci sono state proposte interessanti ma ho scelto la Liga”
Ronaldo ha parlato poi della possibilità di essere presidente di un club in Italia: “Ci sono state proposte delle situazioni in Italia, ma anche in Inghilterra e Portogallo. C’erano delle opportunità molto interessanti. No, non mi hanno parlato del Milan. È molto al di sopra del mio budget. Devo dire, inoltre, che tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto da solo. In molti dicono che sia qualcuno dietro, ad investire su di me, oppure un gruppo cinese. Niente di tutto ciò, io da solo, con le mie finanze. Ho fatto questo investimento da solo. Il mio sogno da presidente, adesso, è quello di restare in Liga col Valladolid“.
Ronaldo: “Con Moratti ho sbagliato su Cuper”
Il brasiliano ha poi parlato della sua Inter e dell’amore che lo lega ai colori nerazzurri: “L’Inter è nel mio cuore e lo sarà per sempre. Sono stati 5 anni bellissimi della mia vita, in una città che ho imparato ad amare, con la gente che mi ha voluto sempre molto bene. Ho un amore per Milano e per l’Inter che credo rimarrà per sempre. L’amore che ho sentito e ricevuto in Italia non l’ho sentito da nessun’altra parte. Cosa non rifarei? Alcune cose. Legato all’Inter, ad esempio, non rimetterei il Presidente Moratti spalle al muro per decidere il mio futuro. Gli dissi o me o Cuper. Moratti ha deciso di tenere l’allenatore. Perciò non lo rifarei, cercherei piuttosto di far prevalere la mia idea in un’altra maniera in quella situazione”.
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