Intervistato dalla rivista “Panenka”, Ronaldinho ha parlato di Barcellona e Milan, due delle squadre “cardine” della sua vita calcistica, conclusa nel 2018:
“Io ad aver cambiato la storia del Barcellona? No, è stato un gruppo di giocatori che stavano vivendo un grande momento. È stato tutto molto bello e speciale, dal primo all’ultimo giorno. Quando sono arrivato c’erano migliaia di persone ad attendermi allo stadio.
Rijkaard? Grande allenatore, il migliore con cui abbia mai lavorato. Sapeva tutto, visto che ha giocato ai massimi livelli. Mi ha parlato in modo semplice e diretto, dandomi molta libertà in campo malgrado le esigenze tattiche”.
Aneddoti su Messi? Non c’è molto da dire, mi ricordo che quando arrivai al Barça già si parlava di un ragazzino che si distingueva da tutti gli altri. Poi abbiamo iniziato a giocare insieme e siamo diventati amici. È bellissimo vedere i primi passi di qualcuno che poi conquisterà il mondo. Insieme abbiamo imparato molte cose, lui mi ha insegnato lo spagnolo ed io il portoghese. Lionel è molto calmo, non si mette mai nei guai: sta sempre con la sua famiglia e le persone più strette. Se potessi dargli una mia qualità? Non ne ha bisogno, ha già tutto.
La mia esperienza al Milan? Eravamo dei fenomeni, una squadra meravigliosa. Avevamo Kaka, Pirlo, Beckham, Seedorf, Ibrahimovic, Thiago Silva, Gattuso, Maldini: sembrava una selezione dei migliori al mondo”.
Immagine in evidenza: AC Milan
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