Ezio Capuano è il nuovo allenatore del Rieti, dopo le dimissioni di Chéu; si è presentato alla piazza laziale come solo lui sa fare, dicendo subito che l’obiettivo minimo è quello della salvezza ma senza limitare le ambizioni: “Sarò sincero, per me essere qui al Rieti è l’equivalente di essere al Real Madrid, al Barcellona o al Manchester City: non c’è differenza. Conosco Mourinho, mi ha chiamato Montella che ho cresciuto quando era un ragazzino, ma adesso la chiamata che conta di più per me è quella del Rieti. Arrivo in una piazza fatta di gente che sa fare calcio, è questo è per me il requisito primario per sposare un progetto, perché le offerte non mancavano e legarmi a questa società è stata una scelta ben ponderata”.
Poi aggiunge e conclude: “Porto con me gli stimoli che mi hanno sempre contraddistinto nel corso della mia lunga carriera, gli stessi che quando non avrò più mi imporranno di fare un passo indietro e salutare il mondo del calcio. Sono stato tra i primissimi a portare in Italia il 3-5-2, un modulo che mi ha dato grandi soddisfazioni e che credo ci siano i presupposti per applicare con successo, viste le buone impressioni che ho avuto dal gruppo nel corso del primo allenamento. Obiettivo minimo è la salvezza, ma non voglio porre limiti. Quello che è certo, è che posso garantire ai tifosi che si uscirà dal campo sempre con la maglia sporca di sangue e sudore per questi colori”.
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