Serie A

Campionato, Ulivieri dice “Sì”, Gastaldello dice “No”

“Secondo me si potrà concludere regolarmente questo campionato: ci ritroveremo di fronte a situazioni nuove e anomale, ma speriamo di poter arrivare alla fine” – sono le parole di Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori a Radio Anch’io lo sport sulla ripartenza del calcio in Italia che aggiunge – “Gli stipendi? Cerchiamo di salvaguardare i contratti più bassi, quelle categorie che guadagnano meno di 1.500 euro al mese. Sono allenatori con i cui stipendi fanno campare le famiglie e ad oggi non hanno visto un soldo. Non mi sembra umano”.

Finire questo campionato è una forzatura per me, si va incontro a dei rischi: giocare in estate 12 partite ci porta incontro a rischi incredibili. Giocare alle 16:30 d’estate è scandaloso. Non siamo macchine, siamo esseri umani. Non è giusto dobbiamo dire la nostra. Nel resto dell’Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia, molti mi chiedono per strada perchè il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo” – dice invece Daniele Gastaldello, difensore del Brescia, di cui è capitano – “In questo momento un giocatore deve stare zitto e giocare, ma non è giusto. Siamo la parte fondamentale del mondo del calcio e dobbiamo dire la nostra. Questo campionato deve fermarsi e su eventuali retrocessioni si deciderà. Io l’ho detto al presidente (Cellino, ndr) che se siamo ultimi dobbiamo retrocedere. Non è che noi del Brescia non vogliamo giocare perchè non vogliamo retrocedere, non è così. Se lo meritiamo dobbiamo retrocedere. Il calcio deve tornare a essere una passione: ci sono altri interessi che prevaricano la passione del calcio.

Poi due parole sugli stipendi: “L’opinione pubblica crede che siamo dei privilegiati, ma ricordo a tutti quanti che ci sono giocatori di Serie A che guadagnano tanto ma ci sono anche tanti giocatori che guadagnano stipendi al minimo federale e devono mantenere una famiglia. Anche questi sono calciatori, non possono prendere soldi con mesi di ritardo. Non sono tutti uguali a Cristiano Ronaldo.

Redazione

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