Quasi 100 gare in F1 e il licenziamento dalla Ferrari | Dopo il ritiro fonda un’azienda medica

Illustrazione di una monoposto Ferrari (Canva FOTO) - lagoleada.it
Dopo esser stato un grande professionista, e dopo l’esperienza con la Ferrari, ha fondato un’azienda molto interessante.
Negli ultimi tempi, diversi team di Formula 1 hanno avviato una profonda ristrutturazione interna, che ha comportato il licenziamento di centinaia di dipendenti, anche in posizioni tecniche rilevanti.
Questi tagli si inseriscono in una logica di riduzione dei costi e semplificazione delle strutture, resa necessaria da risultati deludenti in pista e da una gestione interna giudicata inefficace.
Non sono mancati nemmeno cambiamenti drastici ai vertici. L’effetto di questi licenziamenti non è solo tecnico, ma anche umano. In molti casi le comunicazioni sono avvenute in modo freddo e repentino, generando tensione, malcontento e una diffusa sensazione di insicurezza tra i dipendenti rimasti.
A tutto ciò si aggiunge la pressione dei regolamenti finanziari imposti dalla FIA, come il tetto massimo di spesa, che obbliga le squadre a razionalizzare anche laddove vorrebbero investire.
Un vero professionista!
C’è qualcosa di affascinante in certi piloti che, pur non avendo vinto mondiali o gare leggendarie, lasciano un segno. Ivan Capelli è uno di questi. Nato a Milano nel 1963 e, come riportato su Wikipedia, ha costruito una carriera coerente e dignitosa, scalando i gradini delle formule minori con risultati importanti: il titolo nella Formula 3 italiana nel 1983, quello europeo l’anno dopo, e infine la vittoria nella Formula 3000 nel 1986.
Questi successi lo lanciano verso la Formula 1, dove debutta con Tyrrell nel 1985, anche se il salto di qualità arriverà solo qualche anno più tardi. Il 1992 è forse il suo momento più atteso: l’approdo alla Ferrari. Ma la stagione è complicata, e l’avventura si chiude in modo deludente. I risultati erano scarsi, nonostante le buone prestazioni, ed è stato licenziato a due gare dal termine della stagione. Andrà poi nel 1993 alla Jordan per poi concludere la sua carriera.

Una nuova vita
La vita, però, non si muove sempre su quattro ruote. A volte, si intreccia con storie di fragilità, innovazione e speranza. Nel 2005, infatti, come riportato sul sito AIRETT, ha fondato La Motivegeeks Labs S.r.l., con l’obiettivo di mettere le tecnologie disponibili sul mercato al servizio della sicurezza delle persone, in particolare nel contesto dell’emergenza.
Capelli è stato il primo a proporre l’utilizzo di una sorta di “braccialetto intelligente” per i piloti di F1, in grado di contenere dati personali e clinici utili per soccorsi rapidi ed efficaci in caso di incidente. Questo dispositivo avrebbe, di conseguenza, permesso ai medici di intervenire tempestivamente anche in assenza di familiari o medici curanti. La sua idea ha poi ispirato AIRETT ad adattare lo stesso concetto alla realtà delle bambine affette da Sindrome di Rett.