Quando Messi chiese al dottore se poteva ancora giocare…

Il 24 giugno è il “MessiDay”; Leo Messi infatti è nato in questo giorno nel 1987, sono tanti gli aneddoti e i particolari sulla sua carriera. Uno di questi è stato raccontato dalla pagina Facebook “Romanzo Calcistico”. Ecco il racconto:

“Dottore, potrò giocare ancora a calcio?”
Questa fu l’unica e disperata domanda che da bambino fece ad un medico mentre gli stava diagnosticando il blocco della crescita. 
Questo bambino giocava nei campetti vicino casa e nonostante fosse di molto più piccolo degli altri, dava spettacolo. Faceva cose che, per uno della sua età e della sua statura, erano disumane. Chiunque passava da quei campetti, si fermava ad ammirare il suo talento. 
Poi però il problema dello sviluppo, che iniziò a manifestarsi maggiormente verso i 13 anni, dove era alto appena 142 cm e pesava 35 kg.
Questo problema poco più tardi gli impedì il passaggio ad uno dei club più importanti del paese, che sentenziò: “E’ troppo basso”. L’unica speranza per il bambino di poter crescere era quella di iniziare una cura costosissima, che la famiglia però non poteva assolutamente permettersi. Così il padre chiese dei finanziamenti alla squadra dove giocava il figlio, ma nemmeno loro erano in grado di aiutarlo.
Ma a questo punto della storia accade il miracolo.
Il bambino ottiene un provino insperato con un osservatore, di un club famosissimo, che prima di vederlo però è molto scettico: “Se è troppo piccolo, non ha speranza, anche se è bravo” pensa. E invece, dopo averlo fatto andare alla Masía per un periodo di prova e dopo averlo visto giocare personalmente, dirà: “Ik ragazzo deve essere nostro. E’ evidente quanto questo ragazzo sia speciale. Ha un talento unico, qualcosa che va oltre il calcio stesso.”
Lo bloccò immediatamente, e la leggenda dice che, in assenza di un contratto vero e proprio a portata di mano, per paura che la famiglia ci ripensasse o venisse tentata da altri club, scrisse su un tovagliolino di carta, che si assicurava le prestazioni del ragazzo, promettendo di pagargli anche le cure.

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