domenica, 19 Maggio, 2024

Potenza, Macchia: “Esonerati Marchionni e Varrà. Il progetto…”

Potenza, il presidente Macchia dopo il Foggia: "Ci dobbiamo salvare, poi faremo tutte le riflessioni di questo mondo"

Al termine di Potenza-Foggia, il presidente dei rossoblù Donato Macchia è stato a disposizione dei media in conferenza stampa: tutte le sue dichiarazioni.

Penso nessuno di noi si volesse trovare in uno stato d’animo di questo tipo, che purtroppo è questo. La squadra va in ritiro già da questa sera (ieri, sabato 13 aprile, ndr.) e salirà al Giubileo. Sono esonerati sia il mister che il Direttore Sportivo, a completare il campionato ci sarà il nostro Pietro De Giorgio“.

Schiattarella? Non ho visto il secondo tempo, per farvi capire il mio nervosismo palpabile sono andato nei miei uffici e non ho voluto vedere la partita. Ho appreso dopo della sua espulsione, verificheremo il da farsi“.

Chi mi ha deluso di più? La squadra. Il progetto tecnico non ha funzionato, questo è sotto gli occhi di tutti. Alla campagna acquisti non è corrisposto il risultato sul campo, è una stagione da provare a chiudere nelle ultime due partite: ci dobbiamo salvare, poi faremo tutte le riflessioni di questo mondo. Se qualcuno pensa che il sottoscritto possa fare riflessioni che non vedano al centro il progetto di Potenza Calcio, non sarà così: il progetto del Potenza è il nostro centro e lo organizzeremo con tutte le dovute riflessioni per prepararci alla prossima stagione“.

Se c’è qualcuno che mi ha tradito? È ovvio che non mi aspettavo – e penso nessuno – il risultato sul campo nelle partite di cui possiamo parlare. Abbiamo alzato l’asticella, la società ha fatto un sacrificio aggiuntivo economico di un ulteriore milione e mezzo, non di un euro. Quando abbiamo fatto la campagna acquisti, tutti hanno fatto i complimenti perché vedendo il background dei giocatori avevamo alzato l’asticella, ma il campo non ci ha dato ragione. Non mi pento di averlo fatto: l’abbiamo fatto con coscienza perché volevamo migliorare il nono posto dell’anno scorso, che non pensavamo di ottenere. La cosa che mi duole di più è che, vedendo le individualità, ci dicono che è una squadra programmata per stare nelle prime posizioni, non in quella in cui è. Purtroppo non è così“.

Siamo intervenuti con delle azioni che abbiamo fatto, sotto gli occhi di tutti; le abbiamo fatte con delle sostituzioni nella guida tecnica. Lo spogliatoio è un progetto che sta al mister. Nell’intervallo sono sceso negli spogliatoi: ho rotto una porta, un vetro e mi sono fatto male ad un piede“.

Non posso che ringraziare il tifo e la città, per la pazienza e l’attenzione che ripone ad ogni partita, è sotto gli occhi di tutti. Questo significa l’attaccamento ai colori, cosa che penso dimostriamo anche noi lato società: lo testimoniamo attraverso l’organizzazione della società. Tutte le attività in capo alla società vengono fatte, ahimé il campo non ci ha dato ragione“.

L’esonero di Varrà e Marchionni prima mossa per il futuro? Nel calcio ci sono momenti di gioia, sofferenza e tanto altro. Dobbiamo condividere tutti la gioia e la sofferenza, nella misura in cui la società fa tutto ciò che va fatto per creare un modello di società: penso ci siamo riusciti e di più, perché il progetto Potenza Calcio credo sia un modello per tutta la Lega Pro, di questo dobbiamo essere tutti orgogliosi. Il campionato finirà tra due giornate, dobbiamo fare di tutto per fare ciò che va fatto e, se ricordiamo, uno dei problemi era l’iscrizione: non solo ci iscriveremo, ma faremo ciò che va fatto per programmare il futuro. Questa è la prima mossa da cui partiamo“.

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Macchia Potenza
Immagine in evidenza: il presidente del Potenza, Donato Macchia – crediti foto: pagina ufficiale Facebook Potenza Calcio (frame da video)

Potenza, Macchia: “Progetto fallito? Non rispecchia la classifica che abbiamo”

Allenamenti a porte chiuse? Lo deciderà il mister, com’è giusto che sia. La Primavera, in tutto il girone di ritorno, è stata prima come le ragazze del calcio femminile, ci hanno dato una gioia con la Coppa Regionale. Due gol presi perché assenti mentalmente? Ci sono tante componenti che, ahinoi, ci hanno portato allo stato di fatto: stabilire la prevalente mi viene difficile. Ciò di cui dobbiamo riferire è lo stato di fatto che visti gli investimenti fatti, per la rosa a disposizione gradita da tutta la piazza, non si spiega. Abbiamo ancora due partite, lavoriamo per queste due partite: questo è un momento importante nel quale tutti dobbiamo essere uniti, perché il Potenza Calcio è un progetto che ci riguarda tutti, al di là dell’azionista – e c’è un azionista che ci mette in condizione di poter disquisire tutta la settimana della partita, vorremmo farlo delle vittorie -, per poi seguire la partita alla fine della settimana. La città ha risposto? Come no! Abbiamo voluto fare un lavoro particolare, non conosco nemmeno i prezzi praticati, ma sono sicuramente modesti. Abbiamo incassato di più? Vuol dire che funziona. Se bastasse un pubblico straordinario come oggi per poter vincere tutte le partite, faremmo entrare sempre tutti gratis, ma purtroppo non è così! In campo non andiamo noi ma i giocatori, è ovvio che la funzione del pubblico sia straordinaria e sotto gli occhi di tutti. Io mi inc***o e arrabbio, non dovrei farlo perché ho un ruolo istituzionale, ma poi mi annullo sotto questo aspetto e chi mi sta intorno mi vede molto agitato. Finito il primo tempo, nello spogliatoio mi sono fatto male al piede e sono andato via. Quando fai investimenti che sono sotto gli occhi di tutti e non hai il piacere di ricevere una soddisfazione, l’amarezza è tanta, capendo e comprendendo che è di ognuno di noi ma, se posso e lo permettete, lo è probabilmente ancora di più per me, perché metto soldi veri e lo faccio con grande piacere, sapendo che deve essere la bellezza per ognuno di noi. Provate ad immaginare quanto io sia arrabbiato: chi ha immaginato, se lo ha fatto, che io mi sia distratto ha sbagliato. Ci ho messo la faccia, sono qua, ho preso io la decisione di fare quanto fatto, l’ho fatto in coscienza e con coscienza. Io non sto lontano dalla squadra, ma è necessario e giusto che in un’organizzazione puntuale il presidente abbia una funzione, quella che mediamente un presidente deve avere: non voglio essere qualcuno che presidia sempre il lavoro degli altri, altrimenti dovrei avere un’altra funzione. Siccome devo creare valore alle aziende affinché io possa investirne un pezzo nel Potenza Calcio, è giusto che ognuno faccia il suo lavoro: io devo fare il presidente“.

Se mi sono pentito di quanto fatto? Non ho nessun pentimento, nessuno di noi come società si è pentito di aver fatto quanto fatto. L’abbiamo fatto con il cuore ed il trasporto, questo è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo creato un modello, per quanto modesto, ma è un modello che andrà migliorato nelle cose. Parlo del modello società. Non ci siamo pentiti, noi non ci allontaneremo: il Potenza me lo porto nella tomba, chi non vuole questo se ne faccia una ragione. Chi può aver pensato che questo progetto sia stato costruito per ragioni diverse, non ha capito nulla. Il Potenza Calcio “è n’ata cos”, l’ho già detto in qualche altra circostanza. Non ci siamo pentiti, continueremo com’è giusto che sia. Al nostro arrivo non c’erano procuratori, Direttori Sportivi, mister e calciatori che volevano avere a che fare col Potenza. Ritornando al primo anno, penso il nono posto sia stato una bellezza: peccato per il malaugurato rinvio fatto dal nostro portiere (nella sfida playoff col Foggia dell’anno scorso, ndr.), diversamente avremmo parlato d’altro. Chi ha immaginato, ha immaginato in modo sbagliato: il Potenza Calcio appartiene a noi ed a ognuno. Poi la sintesi la fa la società perché a lei spetta il dovere di farla, com’è giusto che sia. Ragionare e confrontarsi ci aiuta a crescere, perché il calcio non è una scienza esatta. Se ognuno di noi sapesse come funziona in modo perfetto, nessuno sbaglierebbe: voi potete immaginare che la società voleva accadesse ciò? Spero di no, altrimenti mi alzo, vi ringrazio e me ne vado. Nessuno può immaginare accada ciò, ancora di più dopo aver investito capitali veri, cosa che era giusto e doveroso fare. Chapeau alla Juve Stabia per quanto fatto, ma se qualcuno mi dice che lì era stato organizzato un progetto perfetto, io non ci crederò mai. Non è dato per scontato che il campo risponda a quello che tu hai preparato, la Juve Stabia ne è un esempio. La Juve Stabia veniva fuori da nove milioni di debiti da risanare: il Direttore Sportivo viene dal Pordenone, il Pordenone fallisce e si porta un gruppo di ragazzi, il mister arriva dal Siena, il Siena fallisce e si porta un gruppo di ragazzi, mettono insieme queste cose e diventa un fatto esplosivo“.

È fallito il progetto del Potenza Calcio? In queste due partite dobbiamo fare ciò che va fatto, ci dobbiamo salvare. È ovvio che il progetto sportivo non rispecchi la classifica che noi abbiamo, così com’è ovvio che il progetto sportivo non ha funzionato. Ricordiamo l’Avellino che quest’anno ha speso 15 milioni, il Benevento, il Catanzaro che è andato in B dopo cinque anni spendendo fior di milioni. Se parliamo di business, non dovrei fare il presidente del Potenza Calcio, che senza di me avrebbe fatto l’Eccellenza. Il calcio non è un business, punto“.

Il ruolo di un presidente non è quello di andare in ogni partita in conferenza stampa. In conferenza ci vanno il mister, l’Area Tecnica, non il presidente. Chi ha bisogno di visibilità da presidente, va in conferenza, non chi non ne ha bisogno. È giusto che anzi ci vada in momenti particolari e io ci ho messo sempre la faccia: in conferenza, quando ho deciso di andare e questo era un appuntamento importante, ci ho messo la faccia. Non faccio la prima donna andando ogni domenica in conferenza, perché non è mio mestiere e non tocca a me“.

Grazie ai tifosi per la fiducia che danno e perché si tengono stretto il presidente Macchia, forse anche perché metto i soldi. Sul tema legato al progetto tecnico calcistico e l’organizzazione di uomini che abbiano le competenze, faccio un esempio concreto: Perinetti dell’Avellino. Possiamo discutere di Perinetti? Ne avremmo discusso prima di quest’anno? La programmazione tecnica è una cosa complessa: puoi avere una struttura tecnica che sulla carta non è buona e poi fai il botto, puoi avere il Perinetti di turno che si imbecca una stagione come questa e ha fatto spendere 15 milioni. Ognuno di noi auspica di avere un’organizzazione e una scelta che può essere un preparatore atletico, il secondo, tutte le figure professionali, ma non è una scienza esatta, a meno che non andiamo a prendere una struttura organizzativa di club di Serie A e anche lì puoi fallire. Questo non ce lo possiamo permettere“.

Concentriamoci su ciò che va fatto, ci dobbiamo salvare e farlo nelle prossime due partite, non ne abbiamo altre. Questa partita per me era da dentro o fuori: venivamo da qualche partita a tornare indietro dal fatto di aver portato a casa un punto in tre gare. Questa partita, se vinta, poteva dare la salvezza, mentre un problema aggiuntivo se persa. Avessimo vinto la partita, comunque non sarebbero cambiate di un metro le considerazioni maturate e che avrebbero avuto un seguito alla fine del campionato. Avevo dato un’indicazione in via informale a mio figlio Nicola: se ci fossimo salvati in questa partita, nelle ultime due avremmo fatto giocare tutti i ragazzi. Ahinoi non è accaduto, per cui dobbiamo concentrarci su quanto dobbiamo fare in queste due partite tutti insieme, per poi programmare ed organizzare, sapendo che c’è strada da fare: la dobbiamo percorrere tutti insieme e dobbiamo essere consapevoli – vedi altre esperienze di altre società, blasonate come o più di noi – delle dinamiche che abbiamo trovato. Non è escluso che, ad esempio, la presidenza dell’Avellino decida di lasciare. Questo per dire che non è escluso che, pur arrivando secondi, decidano di lasciare: mettere 15 milioni di euro per una Lega Pro e toglierli da un’impresa come io ho tolto quest’anno 5 milioni e sei, sette, otto è una cosa seria. Non fare debiti è una cosa seria, su queste cose non scherziamo“.

Extra conferenza

È seguito poi il comunicato ufficiale della società potentina sull’esonero di Marchionni e Varrà. Eccolo, di seguito:

Durante la conferenza stampa odierna (ieri, sabato 13 aprile, ndr.) il Presidente del Potenza Calcio, Donato Macchia, ha annunciato di aver sollevato dall’incarico il Direttore Sportivo Fortunato Varrà e l’allenatore Marco Marchionni. Al contempo, il presidente ha comunicato che la guida tecnica della prima squadra è stata affidata all’allenatore della Primavera del Potenza Calcio, Pietro De Giorgio“.

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Immagine in evidenza: il presidente del Potenza, Donato Macchia – crediti foto: pagina ufficiale Facebook Potenza Calcio (frame da video)

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