Immagine in evidenza: Roberto De Zerbi - crediti foto: Brighton & Hove Albion FC
Intervistato in esclusiva dai colleghi di Mitico Channel, nello specifico dal collega Pino Autunno, Roberto De Zerbi ha ricordato chiaramente anche dei suoi trascorsi con il Foggia. Tra i temi toccati, anche lo speciale legame che ha instaurato sia con la squadra che con la Città:
“Perché Foggia mi è rimasta così dentro? Ci ho sia giocato che allenato due anni e mezzo, è la città dove a livello lavorativo sono stato più anni. In quei cinque anni, è il posto dove ho vissuto più emozioni. Poi dopo c’è la parte di gente che dice che quando si parla di emozioni uno debba fare per prendersi consensi o per accattivarsi la gente, non è così: io cresco in curva a Brescia, da tifosissimo del Brescia, quindi so quello che il tifoso chiede ai propri giocatori, ai propri tesserati. Ho sempre cercato di rispettare me stesso piccolo: quando andavo allo stadio non volevo tanto che i giocatori vincessero o perdessero, ma che si comportassero in maniera seria e che in campo facessero le persone serie, al di là dei limiti che ci possono essere o delle qualità mancanti” – dice De Zerbi.
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“Il calcio è una cosa seria, dà emozioni; siccome la gente per andare allo stadio paga biglietti, fa trasferte, fa sacrifici, quella gente va rispettata e, se tu rispetti loro, loro – prosegue in merito – rispettano te. A Foggia sono sempre stato rispettato e non ho mai avuto pressioni su niente, la gente sa che è così, né da giocatore o da allenatore: mai chiesto niente e mai avuto niente in cambio, non sono mai andato a cena con tifosi ma ci siamo sempre rispettati. Io rispettavo loro – conclude – e loro sapevano che potevano fidarsi di me in campo, sapevo che quel lavoro lo stavo facendo anche per dar loro soddisfazioni e gioie“.
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Immagine in evidenza: Roberto De Zerbi – crediti foto: Brighton & Hove Albion FC
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