PATATRAC JUVENTUS: plusvalenza dubbia a bilancio | Gravina usa la mano pesante

Illustrazione di Gravina (LaPresse FOTO) - lagoleada.it
C’è un problema in casa Juventus, e la plusvalenza potrebbe non essere valida. Cosa sta succedendo in casa Juve?
Nel calcio moderno, la parola “plusvalenza” è diventata parte del vocabolario quotidiano dei club. Ma cos’è, in pratica? È il guadagno che una società realizza vendendo un calciatore a un prezzo superiore rispetto al valore contabile che aveva in bilancio.
Questa pratica è perfettamente legale e, se fatta bene, può aiutare un club a sistemare i conti e investire su altri profili. Il problema nasce quando le plusvalenze diventano uno strumento artificiale, usato solo per “gonfiare” i bilanci e rispettare parametri economici come il fair play finanziario.
Negli ultimi anni sono emersi casi in cui società si sono scambiate calciatori a cifre esagerate, creando utili fittizi che poi si sono rivelati poco sostenibili. Alcune inchieste, in Italia e all’estero, hanno acceso i riflettori su questo sistema.
Se da un lato le plusvalenze possono aiutare a crescere, dall’altro rischiano di trasformarsi in un boomerang. Perché il calcio, alla lunga, punisce chi costruisce castelli sui numeri anziché sul campo.
Un talento juventino
Quando a gennaio la Juventus ha messo le mani su Alberto Costa, in tanti si sono chiesti chi fosse davvero questo terzino portoghese classe 2003. Come riportato da TuttoMercatoWeb, l’operazione da 13,8 milioni di euro (tra cartellino e commissioni) sembrava un investimento in prospettiva, il classico colpo per costruire il futuro. Costa arrivava con l’etichetta di talento grezzo, uno di quelli su cui scommettere ora per raccogliere più avanti.
Solo che le cose non sono andate esattamente così. In campo si è visto poco: 14 presenze in tutto, qualche buona giocata e un paio di assist messi in mostra al Mondiale per Club, ma niente che lasciasse davvero il segno. E allora, come capita spesso nel calcio moderno, si è scelta la via più rapida: cessione a titolo definitivo. La destinazione? Il Porto.

Cosa sta succedendo?
Come riportato da TuttoMercatoWeb, l’accordo col Porto si è chiuso per circa 16 milioni, bonus compresi. Sulla carta è una piccola plusvalenza, certo, ma quanto basta per far girare qualche voce scomoda. Dopo quello che ha passato la Juventus, alcuni potrebbero pensare che non si tratti di un’operazione non proprio trasparente.
La realtà è che non risulta nessuna indagine formale, e il passaggio resta nei limiti della regolarità. Ma nel calcio di oggi, dove i bilanci contano quanto i punti in classifica, queste dinamiche non sorprendono più. E la Juventus, con quei 2,3 milioni di margine, si è portata a casa una boccata d’ossigeno economica.