Sono passate solo poche settimane da quando Silvio Berlusconi ha rilevato il Monza dalla Fininvest. I parametri del cavaliere per la società brianzola saranno difficili da rispettare, ma la sfida è lanciata. L’identikit del giocatore ideale deve essere italiano, di buona salute, e in particolare senza barba e tatuaggi. In una intervista a TopCalcio24, il fratello Paolo, membro del Consiglio di amministrazione, invece, è un po’ più flessibile: “Di fronte alla sportività mia e di Galliani abbiamo cercato di ricordare a Silvio i tre olandesi e quindi 3 su 11 che possono eccedere ma lui è fermamente convinto di poter vincere trovando giocatori con le caratteristiche che ha elencato. Non mandiamo via quelli che abbiamo che sono tatuati, ma c’è l’assalto per venire a lavorare al Monza, dai magazzinieri a tutti“.
Il sogno resta la promozione in Serie A: “La squadra è buona, vista e apprezzata ma ci sono competitors forti. Per la B dovremo rinforzare la squadra, ma la filosofia di Silvio senza tatuaggi e capelli lunghi è molto difficile. Il Monza è una fortuna perché abbiamo l’obiettivo di regalare agli italiani una squadra italiana e che sappia segnare un percorso – ha aggiunto – In C è molto difficile, sale solo la prima in classifica, poi ci sono PlayOff lunghi, insomma… è un casino andare in B. Il passaggio è molto più difficile che dalla B alla A”.
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