Nel novembre del 2006 l’ex presidente del Valencia, Juan Soler, presentò l’ambiziosissimo progetto del Nou Mestalla, un impianto da 75.000 posti. Ma la crisi finanziaria della società, aggravata poi dalla crisi immobiliare spagnola del 2009, pose i lucchetti al cantiere dello stadio, di cui ad oggi rimane solo lo scheletro di cemento.
In un interessante articolo, “Lo stadio fantasma del Valencia“, pubblicato sul sito “delinquentidelpallone.it”. L’ambizione era naturalmente quella di realizzare una nuova casa per il Valencia, e lo stadio sarebbe stato pronto per l’autunno del 2009. Tutto è cominciato qualche anno prima, quando il club conquistò il suo sesto titolo di “Campioni di Spagna” e la prima Coppa UEFA della sua storia, vincendo la finale contro l’Olympique Marsiglia. Proprio su quella scia vittoria, Soler presentò il suo progetto nel novembre del 2006, uno stadio mastodontico da 75.000 posti.
Non sempre però le cose vanno come da programma, e il Valencia infatti si ritroverà con una crisi finanziaria che riempì di debiti le casse del club: i campioni del Valencia vengono venduti per risanare il bilancio. I lavori del Nou Mestalla intanto erano partiti nell’agosto del 2007 ma si fermarono dopo 18 mesi, nel febbraio 2009: il club non ha più fondi per continuare i lavori e il mercato immobiliare spagnolo vive una crisi che aggrava la situazione. Oggi resta solo il suo ingombrante scheletro di cemento ma non si è persa la speranza.
Tante le revisioni e le modifiche apportate nel tempo, sperando che si trovassero da qualche parte i fondi per completare l’opera. Pare che una soluzione sia stata trovata ma c’è una corsa contro il tempo: il Valencia ha commissionato uno studio per finanziare il progetto, leggermente ridimensionato, per una capienza di 60.000 posti al costo di 100 milioni di euro. C’è da sbrigarsi però, perché secondo gli esperti interpellati dal club, se i lavori non dovessero riprendere entro il 2022 la struttura si deteriorerebbe al punto da dover essere buttata giù.
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