Nessun 4-3-3: Delio Rossi sorprende tutti | Ecco quale modulo userà

Delio Rossi

Delio Rossi (Shutterstock foto) - www.lagoleada.it

L’arrivo del tecnico riminese ha mandato in visibilio l’ambiente. Cominciano a circolare le prime ipotesi circa lo schema di gioco

La società lo ha ufficializzato: Delio Rossi tornerà a mantenere le redini della panchina del Foggia ai nastri di partenza della stagione 2025-26, che si appresta ad entrare nel vivo. Una storia iniziata più di 40 anni fa che, suggeriscono gli addetti ai lavori, potrebbe segnare l’ultima avventura in panchina per il nativo di Rimini.

Una scelta di cuore, perché il rapporto tra Delio e i “Satanelli” ebbe inizio in campo nel 1981, quando venne prelevato dal Cattolica per vestire la maglia rossonera; la stessa che gli sarebbe rimasta indosso fino al 1987.

Nel 1990 l’appena trentenne Rossi decise di appendere gli scarpini al chiodo per passare dall’altra parte della barricata, in panchina. Ed ecco palesarsi, appena un anno dopo, la possibilità di tornare in Puglia, alla guida della Primavera. Il ’95 è l’anno del primo contatto effettivo con la panchina dello Zaccheria, come titolare del ruolo in coppia con Cancian.

Le strade con il Foggia si divideranno appena un anno dopo, al termine della stagione 1995-96, lanciando Delio verso una carriera alla guida di club blasonati come Lazio, Fiorentina e Sampdoria, oltre al suo personalissimo capolavoro a Palermo. Sarà soltanto nel 2023 che il destino che ha da sempre legato Rossi ai colori rossoneri tornerà a farsi sentire in modo prorompente.

Come si svilupperà il “Rossi ter”?

Chiamato a campionato in corso, il classe 1960 riuscì a condurre i pugliesi fino alla finalissima play-off per accedere alla Serie B, dove i suoi uomini furono superati da un superbo Lecco. L’ultima formazione mai utilizzata da Delio Rossi sulla panchina del Foggia, che poi è corrisposta all’ultima assoluta della sua carriera, prima della nuova chiamata dalle parti dello “Zaccheria”, fu un 3-5-2, lo stesso che aveva proposto nel corso di quella stessa annata e che lo aveva portato a sfiorare il cielo con un dito, tenendo anche conto di come la squadra non fosse stata affatto costruita per sposarsi con il sistema di gioco che aveva da sempre prediletto, il 4-3-3, proprio perché subentrante in corso d’opera.

Chiaramente gli addetti ai lavori puntano il dito ulteriormente su una simile scelta di modulo anche relativamente al Foggia che verrà, sottolineando come, nonostante tutto, ci vorranno settimane, forse mesi per far apprendere ad una rosa totalmente rinnovata rispetto al 2023 i dettami di gioco e i principi derivanti dal 4-3-3.

Lavagna tattica
Lavagna tattica (Freepik foto) – www.lagoleada.it

I dogmi tattici del tecnico

Soprattutto tenendo conto di quanto Delio Rossi sia sempre risultato meticolosamente attento nella maniacale cura dei dettagli; a tal proposito, indipendentemente dal modulo che in finale il riminese sceglierà di impiegare per questo suo “Foggia ter”, è significativo andare ad attenzionare quelli che da sempre sono stati i giocatori, approfondendone ruolo e caratteristiche, determinanti nel sistema “Rossiano”, lasciando da parte gli schemi. Due esterni offensivi che accompagnassero una punta centrale e un centrocampista posto davanti alla difesa.

I tre punti di riferimento offensivi, a patto che siano presenti, non devono però essere necessariamente disposti all’interno di un tridente, per questo, inquadrando un sistema che potrebbe garantire maggiore equilibrio in fase difensiva, alcune ipotesi da parte della stampa si concentrerebbero sulla possibilità di un modulo che sia un ibrido tra un 4-4-2, attenzionando esclusivamente la retroguardia, e un 4-3-3 sotto il punto di vista offensivo. Più che il modulo, tenendo conto anche di come Rossi si sia appena seduto sulla panchina rossonera e di come la squadra sia ancora in fase di costruzione, l’unico aspetto realmente significativo è quello dei ruoli e delle capacità di ciascuno. A indicare questa possibile chiave di lettura è L’Attacco.