Il sogno ora è realtà: Napoli Campione d’Italia dopo 33 anni e grande festa a Udine. Da Maradona ad Osimhen, storia di un nuovo trionfo azzurro.
La festa si era già scatenata qualche giorno prima, nonostante la delusione per il pari contro la Salernitana, ma al triplice fischio dell’arbitro, al termine del posticipo di Serie A tra Napoli e Udinese, allo stadio Friuli, ha reso quel sogno, chiamato scudetto e cullato per ben 33 anni, finalmente, realtà.
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Festa al Maradona, per l’occasione aperto a 50.000 tifosi che hanno guardato la partita dai maxischermi, e festa allo stadio di Udine con 12.000 supporters napoletani arrivati per celebrare sul campo un evento storico per la città ed il mezzogiorno del calcio. Dal 1989 ad oggi quante ne ha passate Napoli sportiva: dal trionfo di Maradona alle ceneri del fallimento, il passo è stato breve.
Poi è arrivato De Laurentis che piano piano ha riportato il Napoli nella nobiltà del calcio italiano ed europeo. Quello scudetto, perso in hotel nel 2018 con Sarri, brucia ancora ma ora è solo un brutto incubo perché ora lo scudetto, il terzo della sua storia, è di Napoli e dei napoletani. Tutta la città è in festa, da un mese ogni quartiere ha iniziato ad allestire balconi, piazze, strade con i colori del Napoli. Striscioni, bandiere, cartonati con le immagini dei calciatori a grandezza naturale.
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Persino lo scudetto con il numero 3: la scaramanzia è stata cancellata dal sogno che diventa realtà, dopo 33 anni dall’ultima volta. Un trionfo annunciato praticamente a novembre, prima della sosta per il Mondiale. Ancora poco e poi Napoli potrà esprimere tutta la sua gioia. 33 anni dopo l’ultima volta, ancora scudetto. Tutto merito ad un progetto perfetto voluto da De Laurentiis-Giuntoli-Spalletti e realizzato in campo da una squadra che si è dimostrata super. In pochi in estate si sarebbero immaginati un epilogo simile. Una rivoluzione con gli addii pesanti di Insigne, Mertens, Koulibaly e Ospina. Giuntoli ha avuto il grande merito di pescare perfetti sconosciuti e trasformarli, grazie al lavoro sul campo di Spalletti, a delle gemme del calcio mondiale: Kvaratskhelia e Kim su tutti.
E poi Olivera, Raspadori, Simeone, Ndombele e Ostigard. A tutto questo vanno poi aggiunti l’esplosione di Osimhen, il rilancio di Meret e Lobotka. Tuttavia il vero segreto di questa squadra è stata l’umiltà in campo e fuori dei suoi giocatori. Il Napoli è stata una squadra bella da vedere, per larghi tratti della stagione impossibile da fermare, brillante anche in Champions. Adesso è il momento di raccogliere i frutti e continuare su questa strada. Perché il difficile viene proprio ora. Aprire un ciclo e cercare di confermarsi. Questo deve essere lo step del Napoli in vista del futuro. L’anno prossimo tutti proveranno a battere il Napoli e per questo sarà ancora più dura. Le basi però ci sono. Napoli per il momento festeggia, con Diego Armando Maradona che da lassù sicuramente sorriderà per la sua gente. Il Napoli 33 anni dopo è la squadra campione d’Italia.
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